FABRIANO – Calo demografico (-4,3% nel periodo 2002-2023 con annesso invecchiamento della popolazione), occupazionale (calo di addetti nella manifattura – 43% dal 2016 al 2023), attrattività turistica da potenziare e welfare che registra un buon livello dei servizi sociosanitari, con una spesa per i disabili superiore alla media regionale, ma ha bisogno di essere rafforzato sia sul versante dei servizi all’infanzia che del welfare culturale.
Sono questi i 4 gap che il documento “Destinazione Fabriano. Posizionamento e strategie per uno sviluppo di territorio” effettuato da Nomisma ha evidenziato e che sono stati oggetto di una prima discussione durante il consiglio comunale aperto svoltosi ieri pomeriggio, 13 maggio, a Fabriano.
Accanto alle criticità, i punti potenziali di svolta con progettualità riguardo alla ‘Città appenninica’, 36 comuni umbro-marchigiani che gravitano su Fabriano e Gubbio nei settori primario (filiera bosco-legno, nuove produzioni agricole appenniniche, filiera zootecnica sostenibile), dello sviluppo imprenditoriale (formazione tecnico-professionale post diploma, incubatore di impresa per nuovi mercati, mappatura aree e siti industriali per attrazione degli investimenti), della cultura e turismo (sviluppo marketing digitale, atlante delle produzione enogastronomiche, rete dei musei e dei cammini) e dei servizi territoriali (Longevity hub, Farmacie dei servizi, percorsi di mobilità lenta e di TPL, DMO turistica).
Nel documento vi sono poi progettualità solo sulla città, evidenziando tre ambiti specifici: le prospettive di micro-manifattura (riconversione ex Siva, Longevity hub, variante urbanistica delle aree produttive, Comunità energetiche rinnovabili), i nuovi social business (usi temporanei dell’ex Cinema Montini, la riconversione delle ex Cartiere Miliani, le Farmacie dei servizi, la nuova offerta formativa post-diploma, il rilancio del settore agro-silvo-pastorale) e le infrastrutture sociali e materiali (Pedemontana nord, la valorizzazione del patrimonio pubblico, la rivitalizzazione dei territori collinari e montani e i processi di partecipazione).

Le dichiarazioni
«Il Documento non ha le velleità della pianificazione strategica – ha dichiarato la sindaca di Fabriano Daniela Ghergo – ma vuol essere uno strumento aperto che da un’analisi circostanziata fa discendere delle progettualità realizzabili alla scala comunale e territoriale. Progetti che possono incidere positivamente nel rilancio del tessuto economico, sociale e culturale della nostra comunità e su cui è fondamentale il concorso sinergico di attori privati e di enti pubblici, in particolare dei livelli istituzionali sovraordinati, Regione e Governo, che vengono chiamati in questo modo alla corresponsabilità fattiva per il rilancio di Fabriano e del suo distretto industriale».
Per l’assessore alla Progettualità Pietro Marcolini: «Abbiamo seguito la gestazione dell’elaborazione prodotta da Nomisma convinti che il Comune dovesse dotarsi di un quadro aggiornato dei punti di forza e di debolezza e dell’individuazione di alcuni sentieri di sviluppo traducibili in progetti concreti. I temi più generali che investono Fabriano sono quelli dell’innovazione della sua matrice industriale, della riconversione del territorio in senso green ed energetico e dell’investimento in ricerca, formazione e cultura. Metterli a fuoco in un’ottica di prospettiva e di medio termine, evidenziando dei progetti possibili, aiuta la programmazione degli interventi, l’orientamento delle risorse disponibili, ma soprattutto può fare da leva per l’interessamento di soggetti privati non soltanto locali e nel reperimento di risorse da altre fonti regionali, nazionali ed europee», conclude.