Jesi-Fabriano

Jesi: arte orafa e moda “Alla Corte di Federico”

In piazza della Repubblica si rinnova l'appuntamento con concorso e sfilata organizzati da Art & Work, promossi dal Miur e sostenuti dal Comune. Protagoniste le creazioni di sette scuole da tutta Italia. Preziosa donazione al Manucci

JESI – La XIV Sfilata di moda “Alla corte di Federico” e il 4° Concorso nazionale e europeo “Arte Orafa e Formazione” Premio Orafi jesini: il connubio si ripropone e torna in piazza della Repubblica giovedì e venerdì prossimo, 5 e 6 settembre, dalle 21, promosso dalla iniziativa della agenzia Art & Work, adottata, promossa e divulgata dal Miur e organizzata con la collaborazione e il sostegno del Comune di Jesi.

«Obiettivo – dice l’assessore alla cultura Luca Butini nell’introdurre l’appuntamento, insieme a Sandro Fiorentini di Art & Work e al professor Massimo Ippoliti del Liceo Artistico Mannucci– promuovere, rinforzare, rilanciare la tradizione orafa della città, anche a fini turistici». D’altro canto è ancora oggi un «tessuto sano e vivace di Jesi», come lo definisce Butini, quel settore orafo che affondo le sue radici nella rinascimentale figura dell’artista jesino Lucagnolo– per un periodo a Roma datore di lavoro e poi rivale di Benvenuto Cellini- e in una toponomastica del cuore che, ancor oggi, fa sì che per molti via Pergolesi resti “via degli orefici”.

Alcune delle creazioni del concorso

Sette gli istituti superiori e licei artistici a indirizzo arte orafa che hanno preso parte al concorso 2019: il “Luca da Penne- Mario Fiori” di Penne (Abruzzo); il “Metelli” di Terni (Umbria); il “D’Adda” di Varallo Sesia (Piemonte); il “Mannucci” di Jesi (Marche); il “Benvenuto Cellini” di Valenza (Piemonte); il “Renato Guttuso” di Bagheria (Sicilia); il “Mercuri” di Ciampino (Lazio).

Le creazioni in gara, esposte in questi giorni al Museo Archeologico, sfileranno giovedì 5 sulla traccia del tema “Violetta, Margherita e Le Camelie” ispirate alla vicenda della Signora delle Camelie di Dumas e della Traviata di Giuseppe Verdi. Indossate da modelle professioniste saranno valutate da una giuria di esperti: Giovanna Granarelli, Giorgio Aguzzi, Stefano Basili, Gianluca Romanu, Simona Cardinali, lo stilista Anton Giulio Grande a presiedere e poi Massimo Campaioli, al quale andrà uno speciale riconoscimento.

Infatti Campaioli, creatore e direttore per anni della Scuola d’arte orafa “Perseo” di Firenze, già protagonista del concorso jesino, al momento di cessare l’attività ha fatto dono al “nostro” Mannucci di tutte le sue attrezzature. «Ne è nato – spiega il professor Ippoliti in rappresentanza del neo-dirigente Francesco Maria Orsolini – uno straordinario laboratorio che, sotto l’impulso di un grande insegnante come Giorgio Polidori, trasmetterà l’eccezionale sapere di una grande tradizione ai ragazzi».

Sul palco anche le creazioni degli artigiani orafi jesini Luca Zamponi e Vanità, la boutique Noi Due, le calzature di Amarilli di Fabriano e le canzoni di Marta Porrà.

Sandro Fiorentini e Luca Butini

Tre i premi in denaro, offerti dagli orafi jesini, da utilizzare in investimenti per l’attività didattica e di formazione (vedi la stampante 3D acquistata dal Mannucci).

Venerdì 6 il vincitore sarà fra i protagonisti della sfilata di moda e spettacolo “Alla corte di Federico”. «Un omaggio a un territorio che, a differenza di altri ormai quasi esclusivamente occupati da grandi catene e franchising, qui a Jesi invece ancora offre la presenze delle sue boutique e dei suoi professionisti della moda» dice Sandro Fiorentini. Sul palco, introdotti dalla presentatrice Daniela Gurini, sfileranno Ideadonna, La Galleria del Bambino, Carisma, Ottica Franco Carletti, Maglificio Teodori, Ylo Couture, Bizzarri by Luca Zamponi e la collezione di alta moda dello stilista Anton Giulio Grande.

Alcune delle creazioni del concorso

 

 

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