Jesi-Fabriano

“Estrema come la poesia”: a Jesi torna Similitudini Festival

Numerose le novità, a partire dal lancio della nuova rivista COME. E poi artisti di fama nazionale del calibro di Roberto Mercadini, Dany Zenobi, Paolo Mazzanti, Andrea Mazzanti e Giulia Ananìa

Piazza Colocci e palazzo della Signoria, sede della Biblioteca Planettiana

JESI – Il lancio della rivista che nasce dal Festival, l’esperienza poetica vissuta attraverso l’olfatto, ma anche attraverso i versetti della Bibbia. E poi, naturalmente, spettacoli, concerti e laboratori. A Jesi torna Similitudini Festival, dal 29 settembre al 1 ottobre 2023. Format culturale collaudato – ideato dall’associazione Liberi Pensieri per la Biblioteca Planettiana ed il Comune di Jesi, ormai alla sua VII edizione – che non smette di proporre nuove vie per esplorare le molteplici sfaccettature della poesia ed i modi con cui essa dialoga con tutte le arti.

Si parte con una novità assoluta, il lancio di COME, la rivista ufficiale di Similitudini nata dall’esperienza di questi anni di Festival e che raccoglie i contributi di intellettuali, professionisti ed artisti che nel tempo hanno lavorato alla realizzazione ed alla crescita della manifestazione. La presentazione venerdì 29 settembre, giornata inaugurale del Festival, alle 19 nella Sala Maggiore della Biblioteca Planettiana.

Ciò che non cambia, invece, è il calibro degli ospiti, tra i più apprezzati a livello nazionale. Già svelato il nome del “poeta parlante”, attore teatrale, scrittore e youtuber, con un passato da informatico, Roberto Mercadini. Autore che ha sempre indagato il legame fra scrittura e oralità e interessato a trovare mezzi alternativi per la diffusione e la fruizione della poesia, a Similitudini presenterà il suo ultimo libro La donna che rise di Dio, venerdì 29 settembre alle 21 sempre in Sala Maggiore, in collaborazione con l’Ortolibreria di Jesi.

A comporre il cartellone della tre giorni jesina anche il profumiere Dany Zenobi che aprirà l’edizione 2023 del Festival, venerdì 29 settembre alle 18 sempre in Sala Maggiore, con l’evento Il profumo della carta. Zenobi, attraverso un percorso esperienziale, condurrà il pubblico alla scoperta delle vie con le quali si percepiscono odori, in un dialogo tra profumi e parole.

Si prosegue, poi, sabato 30 settembre a partire dalle 17 in Sala Planettiana, con Paolo Mazzanti, performer che fa del corpo e delle sue manifestazioni energetiche il centro fondamentale della sua ricerca e che vanta collaborazioni con registi e coreografi di fama internazionale, come Marco Baliani, Sergio Basso, Willie Dorner, Valentina Carrasco e in diverse produzioni indipendenti. L’artista presenta lo spettacolo che dà il titolo all’edizione numero sette della manifestazione: Estrema come la poesia, un monologo di 20 minuti che verrà proposto in loop fino alle 20:30 per un numero massimo di 8 spettatori per ogni replica, i quali diverranno parte integrante della narrazione e si troveranno “a contatto” con il poeta Dino Campana. Sempre il 30 settembre alle 19 nel cortile interno della biblioteca appuntamento con Re Orso, una fiaba nera, un’opera singolare e dannata di Arrigo Boito, portata in scena da Andrea Mazzanti, poeta e performer che da sempre coniuga nella sua esperienza i toni elevati e le più infime bassezze.

Alle 21, sempre sabato 30 settembre, dai teatri di tutta Italia approda nella location unica della Sala Maggiore L’amore è un accollo, spettacolo ad alto tasso emozionale, tra canzone, poesia, dialetto romanesco, durante il quale ci sarà da commuoversi, innamorarsi e divertirsi. Spettacolo portato in tournée da Giulia Ananìa, cantautrice, autrice, poetessa e paroliera per i più grandi artisti italiani, e provocatrice culturale, accompagnata dal pianista Fabio Marchiori.

Giulia Ananìa sarà ancora ospite del Festival domenica 1 ottobre, giornata di chiusura di Similitudini, per lo street lab collettivo nel cortile interno di Palazzo della Signoria, Attacco poetico (dalle 17 alle 20:30). Giulia Ananìa andrà in città a chiedere ai passanti di leggere una poesia, riprendendo l’azione collettiva e le letture delle persone, che si fanno poesia. Il laboratorio diventerà un documentario street delle emozioni, reazioni e anche fughe dalla poesia.

«Abbiamo lavorato per costruire un programma in grado di spingere sempre più la poesia e la riflessione su di essa al di là dei soliti schemi, intento con cui è nato Similitudini Festival», le parole dei direttori artistici della manifestazione, Nicoletta Carnevali ed Alessandro Moscatelli. «Non è un caso che l’edizione si intitoli “Estrema come la poesia” – hanno proseguito -. Crediamo infatti che l’aggettivo “estremo” non sia il primo che viene in mente pensando alla poesia, vuoi per una diffusa immagine algida e raffinata del “poeta”, vuoi per la modestia con cui la poesia impiega lo spazio del foglio, avendo cura di non giungere quasi mai fino al margine. Eppure, la storia della poesia è piena di scelte estreme e radicali, da Byron a Campana, da Sylvia Plath a Bukowsky: poeti che hanno spinto al limite la propria anima per estrarre, come diceva Ungaretti, anche solo un singolo verso dal porto sepolto. Una poesia estrema, poi, è anche una poesia che ha il coraggio di andare contro i luoghi comuni, di affermare verità scomode, di provocare. In questa edizione, poi – hanno concluso – siamo particolarmente orgogliosi del lancio della rivista ufficiale del Festival, “COME”: un atto di estremo coraggio o forse di estrema follia. “COME” è un concentrato scrupolosamente bilanciato di passione ed intelletto insieme ad una giuste dose di incoscienza».

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