Jesi-Fabriano

Esternalizzazione servizio mensa, il duro affondo di Fabriano Progressista

Secondo il consigliere di opposizione ci potrebbero essere problematiche legate ai livelli occupazionali, oltre che alla qualità del servizio, nell'affidamento a Jesi Servizi

Le opposizioni consiliari di Fabriano

FABRIANO – «Fabriano in svendita. Dopo i trasporti anche le mense saranno affidate a Jesi. Continua così l’operazione di smantellamento della struttura dei servizi comunali della Giunta Ghergo ai danni del Comune di Fabriano e dei suoi cittadini. In particolare delle bambine e dei bambini». Questo il duro affondo del consigliere di opposizione del gruppo Fabriano Progressista, Lorenzo Armezzani, a pochi giorni dalla prossima seduta del consiglio comunale cittadino, il 27 aprile, durante il quale si dovrà delibera se affidare alla società Jesi Servizi anche il servizio delle mense scolastiche.

La polemica

«A farne le spese naturalmente la qualità del servizio, già pregiudicata con le scelte prese da questa Giunta a inizio anno scolastico. Ma questa volta anche le lavoratrici e i lavoratori ne pagheranno le conseguenze. Infatti a settembre il personale comunale “sarà contestualmente oggetto di trasferimento” – pag. 49 della Relazione). Il testo è volutamente dispregiativo del ruolo delle donne e degli uomini che fanno e sono il Comune: il personale comunale è “oggetto” che può essere trasferito e magari anche accantonato quando non serve più», evidenzia Armezzani ricordando, anche, la nota del 22 aprile scorso, delle Rsu nella quale è stata espressa «la totale contrarietà alla operazione per gli stessi motivi che muoveranno la nostra contestazione in Consiglio comunale: nessuna tutela per il personale, nessun piano strategico per migliorare il servizio, nessun reale vantaggio economico per la comunità». Anche il sindacato di base USB Enti Locali, che rappresenta parte delle lavoratrici coinvolte nell’operazione, «esprime la ferma contrarietà all’operazione per motivazioni analoghe, ma resta ancora in attesa di incontrare la Sindaco pur avendola sollecitata più volte: anche di questo chiederemo conto in Consiglio comunale».

Secondo l’esponente di Fabriano Progressista, «probabile la bocciatura della Corte dei Conti per le stesse motivazioni già espresse per la vicenda dei rifiuti: il piano economico è inconsistente, i numeri sono enunciati ad arte solo per dimostrare a priori i vantaggi dell’affidamento diretto. Non si sa come siano costruiti i prezzi e ciò che si può leggere fra le righe è solo che si risparmierà tagliando sul personale. Invece è il Comune che per primo deve dare un forte segnale nella tutela e nella promozione della qualità del lavoro dei propri dipendenti e soprattutto dei lavoratori e delle lavoratrici dei servizi appaltati, come da noi affermato in campagna elettorale. Tutto il contrario di quanto sta facendo questa Giunta». Il dato politico, «è l’aspetto catastrofico di questa vicenda: legare Fabriano a un’azienda della Vallesina recidendo ancor di più ogni rapporto con l’entroterra montano non offre alcun orizzonte di sviluppo. La Giunta Ghergo abbandonando la montagna, peggiora l’isolamento della nostra comunità con i Comuni vicini e porta avanti la progressiva marginalizzazione del nostro territorio: nessuna alleanza, solo subalternità. La Giunta Ghergo sta svendendo i servizi del nostro Comune. Perché? Non lo sappiamo. Sappiamo che l’operazione non si fece quando c’erano Santarelli a Fabriano e Bacci a Jesi. Le cose sono cambiate adesso che il PD governa entrambe le città», si conclude la nota del consigliere di Fabriano Progressista, Lorenzo Armezzani.

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