Jesi-Fabriano

Educare alla legalità: a Jesi la Polizia entra in classe e incontra i ragazzi

Nelle giornate dal 14 al 18 marzo il Commissariato di Jesi, per le iniziative collegate al progetto “Pretendiamo legalità” ha organizzato una serie di incontri con varie scolaresche

Immagine d'archivio

JESI – Continuano gli incontri di educazione alla legalità realizzati dalla Polizia, in collaborazione con gli istituti scolastici presenti sul territorio. Nelle giornate dal 14 al 18 marzo 2022, il Commissariato di Jesi, nel quadro delle iniziative collegate al progetto “Pretendiamo legalità” ha organizzato una serie di incontri con varie scolaresche che hanno aderito al progetto finalizzato all’approfondimento delle tematiche connesse tra l’altro alla solidarietà, all’inclusione, alla lotta agli stupefacenti ed al bullismo. 

Si sono quindi tenuti cinque incontri con altrettanti Istituti scolastici, di vario ordine e grado, ricompresi nella circoscrizione di Jesi e della Vallesina, cui hanno partecipato, oltre a scolari, alunni e studenti, anche inseganti, professori e dirigenti scolastici. Il dirigente, il vice dirigente ed alcuni operatori del Commissariato di Jesi hanno illustrato i principali aspetti che caratterizzano l’operato della Polizia di Stato per poi affrontare le “tematiche di settore”. Più in dettaglio nelle scuole primarie sono stati trattati argomenti riferiti all’amicizia, alla solidarietà ed all’inclusione, mentre nelle secondarie si sono affrontati i temi relativi al “rapporto con gli altri” con particolare approfondimento delle tematiche riferite alle sostanze stupefacenti, all’alcol ed al bullismo anche con riferimento al “cyberbullsmo”.

«Le iniziative hanno riscosso grande attenzione e partecipazione da parte dei ragazzi che si sono manifestati interessati e curiosi di approfondire le varie sfaccettature degli argomenti trattati prospettando non solo molta attitudine a fare domande ma anche desiderio di raccontare dubbi, esperienze e vissuti personali. Gli studenti si sono anche confrontati, e sono stati adeguatamente sensibilizzati, su argomenti quali l’uso consapevole dei mezzi di comunicazione ed i rischi connessi alla navigazione su internet ed utilizzi poco accorti dei “social media”; particolare attenzione nei ragazzi ha destato il fenomeno delle devianze giovanili quali baby gang e bullismo e sono stati stigmatizzati i comportamenti trasgressivi o comunque illeciti dei coetanei, molto spesso sintomatici di disagio sociale o familiare», spiega in una nota il Commissariato. «Gli incontri, oltre a realizzare una delle previste fasi del progetto organizzato dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, hanno rappresentato una significativa e preziosa occasione per confermare l’impegno del Commissariato di Jesi nel quadro delle direttive impartite dal Questore della Provincia di Ancona in materia di prossimità e di vicinanza alla società civile», conclude.

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