Jesi-Fabriano

Cooss Marche, proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti. Ecco cosa dicono Cgil, Cisl e Uil

Le tre sigle sindacali unite nel ritenere lo stato del confronto con la cooperativa sociale "deludente" dopo un ennesimo rinvio. E spiegano: «Situazione di stallo»

Il sit-in dei lavoratori Cooss Marche sotto la sede di Ancona questa estate (Immagine di repertorio)

JESI – Continua la vicenda Cooss Marche, la cooperativa sociale che dà lavoro a circa 3000 persone nelle Marche con sede ad Ancona e che ha dichiarato lo stato di crisi da giugno di quest’anno. E i sindacati lamentano una situazione di stallo nel confronto tra le parti.

La vicenda
Cooss Marche ha dichiarato lo stato di crisi lo scorso giugno adottando una delibera dell’assemblea dei soci che prevede la riduzione temporanea, dal primo settembre al 31 dicembre 2021, dei trattamenti economici dei soci lavoratori, limitatamente al minimo contrattuale conglobato di cui all’articolo 75 del Contratto Collettivo Nazionale del lavoro, nella misura dell’3,70%, su tutte le ore retribuite dalla Cooperativa. E poi

  • azzeramento temporaneo, dal 01/07/2020 al 31/12/2020, della maturazione di un giorno di ferie e due giorni di permessi retribuiti;
  • azzeramento temporaneo, dal 01/01/2021 al 31/12/2021, della maturazione di due giorni di ferie e quattro giorni di permessi retribuiti;
  • azzeramento, limitatamente al solo anno 2020, della tredicesima mensilità.

Secondo Cgil, Cisl e Uil «la Cooperativa si è dichiarata non in grado ad oggi di avanzare una proposta di accordo che vada nella direzione quanto meno di una riduzione significativa dei tagli, riservandosi di potersi esprimere al riguardo entro il 12 ottobre prossimo».

«Come organizzazioni sindacali riteniamo, ad oggi, deludente e non accettabile lo stato del confronto: la Cooss Marche non ha dato disponibilità ad un accordo e ci ha proposto l’ennesimo rinvio», spiegano in una nota le sigle. Che si impegnano «a lavorare sul sistema delle stazioni appaltanti affinché sia riconosciuto l’adeguamento del tariffario ai nuovi tabellari del CCNL e quanto previsto dall’art. 48. E poi a intervenire nei confronti della Regione affinché sia rispettato l’impegno alla liquidazione delle risorse aggiuntive per la fase covid. Inoltre di esigere da parte di Cooss Marche il pagamento della tranche del rinnovo contrattuale di aprile 2020, arretrati compresi. E poi chiedono il ritiro della delibera per determinare un sensibile miglioramento rispetto ai tagli attualmente previsti».

Nel perdurare dello stallo del confronto, dicono: «ci riserviamo di mettere in campo ogni utile iniziativa di protesta ed è pertanto proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti di tutti i servizi ed è stata avviata ieri la procedura di raffreddamento ex L146/90 per il tentativo di conciliazione previsto presso la Prefettura».

© riproduzione riservata