Jesi-Fabriano

Due milioni di evasione tributaria a Jesi

Il Comune ha quantificato Ici-Imu e Tarsu non incassate nel 2016. Ammontano a quasi 200 mila euro, invece, le multe non pagate. Le raccomandazioni dei Revisori dei Conti

Il Municipio di Jesi
Il Municipio di Jesi

JESI – Più di 2 milioni di euro di tasse da incassare, da sommare a circa 200 mila euro di multe non pagate. È la quantificazione dell’evasione tributaria accertata nel 2016 dal Comune. Numeri impressionanti, contro i quali l’amministrazione può solo intensificare i controlli, collaborando con la Guardia di Finanza, al fine di stanare i furbetti e obbligarli a sanare il dovuto. Non è un caso che il collegio dei Revisori dei Conti, nella relazione al consuntivo 2016, suggeriscano «di porre in essere tutte le azioni possibili per cercare di incassare le somme ancora a residuo e, in particolare, quelle relative all’attività di recupero dell’evasione tributaria  i cui residui ai fine 2016 (Tarsu, Imu, Ici) ammontano a ben € 2.098.875,90».

Fra le raccomandazioni allegate al bilancio dell’anno scorso, che si è chiuso con un utile di 5 milioni di euro quasi totalmente vincolato, «il monitoraggio costante delle diverse situazioni delle società partecipate, svolgendo la necessaria attività di vigilanza (specie con riferimento alle “controllate”) onde evitare, o quanto meno gestire al meglio, eventuali perdite d’esercizio e possibili ricapitalizzazioni». Il riferimento è, in particolare, al Consorzio Zipa, attualmente in liquidazione, che ha richiesto un fondo a copertura della perdita di circa 150 mila euro.

Due le segnalazioni dei Revisori dei Conti, a fronte comunque di un parere favorevole al bilancio redatto dal Municipio: «Il mancato rispetto, nell’anno 2016, dei limiti di spesa ex art. 6, DL 78/2010, in particolare la voce per “Relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza” presenta uno sforamento di € 63.785,89 e, anche considerandole nel complesso, così come stabilito dalla Corte Costituzionale e dalla Corte Conti, si riscontra uno sforamento di € 12.621,78, e la mancata corrispondenza dei saldi dei crediti / debiti nei confronti di alcune società partecipate, in particolare nei confronti di Progetto Jesi Srl». Relativamente al primo aspetto, il Comune fa sapere che gli esborsi hanno riguardato le tante attività svolte e che non viene considerato il fatto che alcune di esse abbiano fatto incassare denaro mediante sponsorizzazioni. Per quanto riguarda la municipalizzata per le alienazioni patrimoniali, invece, precisano sempre da piazza Indipendenza, sarebbe una questione puramente tecnica.

Il bilancio del 2016 si è chiuso con un avanzo di amministrazione di quasi 5 milioni di euro, ma per effetto delle nuove normative sulla finanza degli enti locali è stato quasi tutto destinato ad accantonamenti vari, come il fondo svalutazione crediti o i rischi di contenziosi. «Il consuntivo 2016 – ha dichiarato il sindaco Massimo Bacci – conferma la costante riduzione dell’indebitamento e della spesa corrente. Vi è la sostanziale presa d’atto che il bilancio del Comune è ormai da tempo in assoluto equilibrio economico finanziario e che nel caso dovessero cambiare le norme di riferimento, Jesi potrebbe dar seguito a quegli importanti investimenti su manutenzioni ed opere pubbliche di cui la città ha assolutamente bisogno».

I revisori dei conti hanno inoltre preso in considerazione il bilancio previsionale dell’anno in corso sottolineando che, «con specifico riferimento ai proventi da all’alienazioni immobiliari, pari a ben € 5.846.134,36 per il 2017, per quanto supportati da documenti di stima, si nutre qualche perplessità, stante anche l’attuale situazione di crisi (specie del settore immobiliare), circa l’effettiva fattibilità delle stesse nei tempi previsti».

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