Jesi-Fabriano

Un docufilm e 32 foto: a Jesi “Utopie minacciate”. Una mostra (e un libro) sulla rivoluzione in Rojava

Palazzo Santoni accoglie la prima data nazionale del tour europeo di questo importante lavoro firmato dall’autore e fotoreporter argentino Mauricio Centurión e dal collettivo attivista SlumilCinko

Foto di Mauricio Centurión (da Ufficio stampa)

 JESI – “Utopie minacciate”. Questo il titolo della mostra fotografica e audio visiva che inaugura giovedì 25 maggio a Palazzo Santoni di Jesi. Conto alla rovescia dunque per accogliere la prima data nazionale del tour europeo di questo lavoro: 32 fotografie e un docufilm firmati dall’autore e fotoreporter argentino Mauricio Centurión e dal collettivo attivista SlumilCinko, che tentano di dare voce alle comunità che si trovano in Rojava – zona tra i confini di Siria, Iraq e Turchia -, impegnate da anni nella difesa prima dall’Isis e poi dagli attacchi turchi, nella ricerca di autonomia, libertà e convivenza interetnica. «Si tratta di un’esposizione artistica che, attraverso materiale fotografico, video e sonoro, vuole tentare di restituirci la complessità e l’attualità delle lotte tuttora in corso in un angolo del nostro mondo – dice l’assessore alla Cultura di Jesi, Luca Brecciaroli – Un’area martoriata da conflitti ed eventi che, purtroppo, non fanno più notizia in una società abituata, e in parte impermeabile, a tragedie e ingiustizie. In questo caso si tratta del Kurdistan, uno dei luoghi simbolo di lotte rivoluzionarie, così come di guerre, conflitti e tragedie di ogni sorta. Grazie al lavoro di un collettivo di persone, per qualche giorno apriremo i nostri occhi, e speriamo non solo, a uno dei grandi temi internazionali del nostro pianeta».

Protagonismo delle donne in tutti gli ambiti sociali, convivenza, autogoverno e rispetto dell’ecologia nei modi di produzione economica sono alla base della politica che queste numerose comunità, da anni, praticano: ecco è la storia che Mauricio Centurión e il collettivo SlumilCinko tentano di narrare. E tentano di farlo attraverso diversi mezzi creativi quali workshop, libri, dibattiti e performance: questi diversi approcci permettono di raccontate le esperienze rivoluzionarie del Rojava e del Chiapas (Stato del Messico, ndr.)  – diverse tra loro ma per alcuni versi molto affini -, aprendo spazi di confronto e dibattito riguardo un tema tanto importante quanto delicato, quale l’autonomia, l’autogestione e la libertà dei popoli. 

Proprio in questo ambito, domenica 28 maggio, alle ore 18, alla presenza del fotoreporter e di alcune componenti del collettivo, Palazzo Santoni apre le porte alla presentazione del libro “Jchabivanejetic ta ac’ubal – Guardiani della notte” – a cura di SlumilCinko e de La Parcería Edita -, un fotoracconto delle comunità zapatiste e delle comunità indigene delle Abejas de Acteal nel sud-est del Paese.

La mostra è visitabile tutti i giorni fino all’11 giugno, dalle 18 alle 20 (per informazioni: arci.jesi.fabriano@gmail.com). È prodotta e organizzata dall’associazione jesina Arci Jesi Fabriano, in collaborazione con il collettivo di allestitori LaMuuf e con il patrocinio del Comune di Jesi – Assessorato alla cultura. È curata collettivamente da Carolina Mancini, Samantha Nisi e LaMuuf. La cura dei collage e degli schizzi si deve a Kulturivora. La mostra è sostenuta dal progetto Viridee Marche, finanziato dalla Regione. 

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