Jesi-Fabriano

Jesi, divieto di usare Facebook in Comune

L'amministrazione ha elaborato il nuovo regolamento per l'utilizzo dei sistemi informatici municipali. Stop all'utilizzo del popolare social network se non per esigenze legate strettamente al lavoro da svolgere

il Comune di Jesi
Comune di Jesi

JESI – Niente Facebook in Comune. Se non per esigenze lavorative. Stesso discorso per Instagram, Messenger. Ma anche Whatsapp e Telegram. In base al nuovo regolamento sull’uso degli strumenti informatici municipali, i dipendenti possono utilizzare social networks e app di messaggistica solo se connesse all’attività da svolgere.

Il regolamento, del resto, parla chiaro: «È vietato l’utilizzo dei social media, (Facebook in primis ndr.), forum, chat-line, instant messaging, Voice over IP o video chat per finalità diverse da quelle professionali o di formazione». Ma il capitolo “Divieti” è ben più corposo. «È tassativamente vietata, ad esempio, la navigazione in siti Internet non legati alle finalità lavorative e professionali, alla ricerca, allo studio e formazione. È vietato effettuare navigazione in siti web di contenuto osceno o violento, offensivo alla morale o alla pubblica decenza, oltraggioso, che incitino all’odio o alla discriminazione». Inoltre, «è tassativamente vietata la navigazione in siti Internet palesemente incompatibili con le finalità dell’Ente, che istighino a comportamenti illegali, che consentano o siano a rischio di diffusione di virus, cavalli di troia o di altri programmi il cui obiettivo sia la distruzione, alterazione, sabotaggio, intercettazione, hacking o pirateria informatica a danno dei computer di altri utenti interni o esterni al perimetro dell’Ente».

Non solo. «È vietato conservare nei sistemi e unità di memorizzazione assegnati, file, documenti, mail, immagini, video non legati alle finalità lavorative e professionali, in particolar modo di contenuto osceno o violento, offensivo alla morale o alla pubblica decenza, oltraggioso e/o
discriminatorio», nonché è vietato il trasporto al di fuori del perimetro dell’Ente di dispositivi di memorizzazione contenenti dati sensibili. Eventuali repliche o copie di sicurezza delle informazioni devono essere autorizzate e tracciate, secondo le procedure previste. La responsabilità in caso di perdita, smarrimento e involontaria diffusione dei dati contenuti nel dispositivo durante il trasporto al di fuori degli uffici, sarà attribuita all’utente titolare registrato».

Non è certo un rifiuto della tecnologia. Al contrario. Il Comune è infatti all’avanguardia nell’utilizzo delle app per comunicare con i cittadini.