Jesi-Fabriano

Dissapori in discarica

Dopo l'annuncio di Castelbellino e Monte Roberto di ricorrere al Tar contro l'ampliamento della Cornacchia, Maiolati dice la sua: «Decisione che allontana ancora di più i nostri Comuni. Inascoltati i nostri tentativi di mediazione»

MAIOLATI – L’annuncio dei comuni di Castelbellino e Monte Roberto di ricorrere al Tar contro l’ampliamento della discarica Cornacchia, non lascia indifferente l’amministrazione di Maiolati Spontini.

La mappa del sito della discarica. (sito internet Sogenus)

«Accogliamo con dispiacere questa decisione che allontana ancora di più i nostri comuni così vicini territorialmente – si legge in una nota ufficiale – Speravamo che dopo un tentativo di mediazione proposto dal nostro comune si sarebbe potuto evitare questo ricorso, ma evidentemente ci sbagliavamo. Abbiamo “messo nero su bianco” che non sarebbero stati avanzati ulteriori progetti di interventi che prevedevano la costruzione di nuove vasche per l’interramento di rifiuti, ma non è stato sufficiente».

Situata nel territorio di Maiolati Spontini, la discarica sta facendo discutere diversi comuni della Vallesina che si trovano su fronti opposti circa il suo futuro: il comune guidato da Umberto Domizioli specifica di essere «interessato solo ed esclusivamente ad appurare la fattibilità tecnica di un intervento di manutenzione straordinaria. L’intervento, se autorizzato dagli Enti competenti, sarebbe quanto mai opportuno per porre un termine alla produzione del percolato che cesserebbe una volta arrivati all’inertizzazione dei rifiuti a patto che venga realizzata una copertura impermeabilizzata alle acque piovane». Questo intervento – spiega Maiolati – consentirebbe risparmio nei costi di smaltimento del percolato, processo che si esaurirebbe in un arco di tempo limitato al massimo di due anni.

Maiolati non ha voluto esasperare ulteriormente le lacerazioni e le polemiche che si sono create nel territorio, rinunciando al proseguimento dell’iter giudiziario dopo il rifiuto del Tar Marche e della Provincia al progetto di ampliamento presentato nel 2013 dal comune». E annuncia: «Vogliamo ripartire da questa scelta e per farlo abbiamo deciso di dedicare i fondi accantonati per il ricorso al Consiglio di Stato, circa 10mila euro, a progetti rivolti alla scuola e ai servizi sociali, due settori cruciali e delicatissimi intorno ai quali dolorosi sono stati i tagli previsti dall’ultimo bilancio».

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