Jesi-Fabriano

Discarica di Moie, l’ex vicesindaco: «Merito di tre persone se è stata chiusa»

Massimo Costarelli ripercorre la battaglia contro l'ampliamento dell'impianto La Cornacchia di Maiolati Spontini, ringraziando gli artefici di quella che considera una vittoria per la comunità

Discarica La Cornacchia (foto acquisita dal sito ufficiale Sogenus)

CASTELBELLINO – Tanti hanno chiacchierato. Tanti hanno commentato a sproposito e dato lezioni. Ma se la discarica è stata chiusa dopo 50 anni di attività, il merito è di tre persone: Andrea Cesaroni, sindaco di Castelbellino, Leonardo Guerro, consigliere di Maiolati Spontini, ai quali si è aggiunto Gabriele Giampaoletti, ex sindaco di Monte Roberto».

A dirlo è Massimo Costarelli, ex vicesindaco e assessore alla cultura di Castelbellino, nel commentare la recente sentenza del Consiglio di Stato di accoglimento del ricorso dei comuni di Castelbellino e Monte Roberto contro l’ampliamento dell’impianto La Cornacchia della frazione di Moie di Maiolati Spontini.

«Tanti non avevano capito che l’opera era fuori tempo, fuori luogo, fuori programmazione – prosegue Costarelli -. Tanti hanno fatto finta di combattere. Io c’ero. Quindi posso parlare a ragion veduta. Se la discarica è stata chiusa dopo 50 anni di attività, la comunità locale deve tale risultato esclusivamente a tre persone: Andrea Cesaroni, Leonardo Guerro e Gabriele Giampaoletti. Tutti gli altri, meglio che stanno muti. Bravi a scrivere, bravi a comunicare. Ma senza questi amministratori, la discarica stava lì per altri 20 anni. Io ho studiato ed operato con loro per anni, aspetto a tiro qualcuno che mi contraddica nei fatti. È stata una battaglia durissima, seria, coerente, che non ha guardato in faccia nessuno. Non c’è stata politica o tensione che abbia tenuto. Non c’è stata pressione alla quale abbiamo ceduto, tanta era la ragione. La coerenza è dote per pochi. Non c’erano amici, non c’erano nemici, c’erano soltanto i bisogni della comunità che aveva dato tutto a tutti per 50 anni. E c’erano tre uomini piuttosto dotati di attributi, che hanno lottato per tutti ed hanno dormito poco per mesi e per anni. E aggiungo: vergognosi sono stati i tentativi di addossare la responsabilità dell’ampliamento della discarica al comune di Castelbellino, da parte di ex consiglieri comunali dello stesso municipio. Tentativo che anche oggi continua da parte di chi non sa leggere nemmeno gli atti».

Sulla vicenda interviene anche il Comitato Difesa Diritti Civici Patrimonio e Beni Comuni: «Avevamo ragione, è brutto dirsi ma è così. È arrivata la sentenza del Consiglio di Stato che ha confermato in pieno le tesi che il Comitato aveva sempre sostenuto e per le quali ci siamo battuti con un’opera incessante di sensibilizzazione della popolazione. La sentenza ha riconosciuto quanto noi avevamo sempre sostenuto e cioè che l’impatto ambientale va valutato nel complesso degli interventi fatti nel corso del tempo. Rimane l’amarezza perché, come purtroppo spesso accade, la sentenza interviene a cose ormai fatte. L’abbancamento di rifiuti speciali è continuato fino ad oggi. Rimane comunque la soddisfazione nel veder confermati i principi per cui per anni ci siamo battuti e rimane di questa battaglia un punto fermo sul piano giuridico che potrà servire in futuro per altre situazioni e altri territori.

Ora possiamo dire con sicurezza che la discarica ha concluso definitivamente la propria attività di ricezione e interramento dei rifiuti e non potranno essere effettuati nuovi ampliamenti. Con questa sentenza cessa quindi l’attività di questo comitato. Rimaniamo attenti, come cittadini sensibili alla salvaguardia dell’ambiente e alla tutela della salute di tutti noi, a qualsiasi tentativo di sminuire o aggirare questa importantissima vittoria».

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