Jesi-Fabriano

Discarica di Moie, Castelbellino si prende i meriti della imminente chiusura

«Senza nulla togliere ai meriti del nuovo sindaco di Maiolati Spontini, non intendiamo “regalare” ad altri il successo dell’iniziativa che ha lo scopo di tutelare il diritto alla salute di tutti», scrive la lista al governo di Castelbellino

La discarica La Cornacchia vista dall'alto (foto acquisita dal sito web di Sogenus)
La discarica La Cornacchia vista dall'alto (foto acquisita dal sito web di Sogenus)

CASTELBELLINO – «Date a Cesare quel che è di Cesare». Castelbellino vuole prendersi i meriti della imminente chiusura della discarica La Cornacchia di Moie di Maiolati Spontini, formalizzata dal neo sindaco Tiziano Consoli. Una vicenda che per anni ha contrapposto enti locali, con tanto di denunce e accuse. «Con la decisione della nuova Amministrazione comunale di Maiolati Spontini di bloccare il progetto di riprofilatura del primo stralcio della discarica presentato da SOGENUS s.p.a. – scrive Uniti per Castelbellino, la lista a sostegno del sindaco Andrea Cesaroni – si concludono i tentativi di tenere in vita la discarica di Maiolati ad ogni costo. È doveroso il ringraziamento da parte nostra al nuovo sindaco, Tiziano Consoli che ha voluto dare seguito alle promesse fatte in campagna elettorale sull’argomento e interrompere, con tempestività e determinazione, l’iter autorizzativo di un ulteriore ampliamento, seppur verticale».

Ma c’è un ma. «Senza nulla togliere ai meriti del nuovo sindaco di Maiolati Spontini – specifica la forza di governo di Castelbellino -, va però ricordato che questo risultato è innanzitutto il frutto della forte opposizione del nostro Comune che ha fatto emergere per primo il problema e che, unitamente ad altri Comuni, forze politiche e comitati che si sono successivamente aggiunti, ha tenacemente portato avanti la battaglia anche a suon di ricorsi al tribunale. Cominciata ad inizio del 2014 quando il Comune di Maiolati Spontini presentava il progetto del “completamento dell’ampliamento”, volto ad allungare la vita della discarica di altri 12/15 anni, la disputa sull’opportunità di procedere a ulteriori ampliamenti della discarica è stata lunga ed impegnativa. Da allora siamo sempre stati in prima linea nel criticare ed osteggiare una proroga sine die per un impianto che nel tempo si è sempre più allontanato dall’originaria esigenza di pubblica utilità, tramutandosi progressivamente in una discarica destinata all’abbancamento di rifiuti speciali prevalentemente di provenienza extra regionale».

Per questi motivi, rimarca Uniti per Castelbellio, «non intendiamo “regalare” ad altri il successo dell’iniziativa che ha lo scopo di tutelare il diritto alla salute di tutti, ma “dare a Cesare quel che è di Cesare” e rivendicare, in sostanza, il ruolo preminente che ha avuto Castelbellino in questa vicenda. Con la chiusura imminente della discarica si chiude un ciclo, un periodo che ha visto le amministrazioni della media Vallesina contrapporsi e dividersi su molte questioni. Ora occorre invertire la tendenza, e ci auguriamo che la gestione del post-mortem della discarica possa rappresentare un punto di partenza per un rinnovato spirito di confronto anche sulle tematiche comprensoriali del nostro territorio».

Che fare ora? «Bisogna decidere insieme – a detta della lista di Castelbellino – come convertire la discarica nel modo più sicuro, conveniente e rispettoso dell’ambiente, dare il via a quello studio epidemiologico sulla popolazione, richiamato da tutti ma mai veramente partito, e poi guardare avanti unitamente, perché le sfide del futuro, anche quelle più difficili, potranno essere vinte solo attraverso l’unitarietà degli intenti».

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