Jesi-Fabriano

Delitto di Jesi, il legale dell’omicida: «Vicenda sconvolgente, due famiglie distrutte»

Il padre e la sorella del giovane sono stretti nella disperazione, soffrono per quello che Michel ha fatto a un'altra famiglia

Carabinieri e medici legali intervenuti sul posto

JESI – Si svolgerà lunedì 6 luglio alle 9 nel reparto di Psichiatria dell’ospedale Carlo Urbani di Jesi, dove Michel Santarelli è ricoverato e piantonato, l’udienza di convalida dell’arresto per l’omicidio di Fiorella Scarponi e per il tentato omicidio del marito della vittima, Italo Giuliani. Il ragazzo, seguito da professionisti privati, non ha potuto ancora incontrare l’avvocato che lo difenderà, Mauro Buontempi del foro di Ancona, legale di fiducia del padre Adriano e della sorella Jessica.

L’udienza, secondo le indicazioni dei medici, si svolgerà in ospedale per le condizioni del giovane, che sarà interrogato dal gip Sonia Piermartini e dal pm Marco Pucilli.

«Non ho ancora avuto modo di leggere gli atti – dice l’avvocato Buontempi – è successo tutto così velocemente, e la convocazione dell’udienza di convalida è arrivata solo nella tarda mattinata. Ho parlato con il padre Adriano e la sorella, sono distrutti dal dolore per Michel e per la famiglia di Italo Giuliani. Stanno vivendo anche loro un dramma, per le condizioni di Giuliani, per la morte della moglie e per tutto il dolore provocato alle loro figlie. Due sono le famiglie distrutte in questa vicenda che ha sconvolto tutti per la sua gravità. E’ significativo – aggiunge – che l’udienza si svolga in struttura e non in tribunale». La famiglia di Michel è chiusa in un comprensibile dolore, così come quella di Italo Giuliani. Le figlie sono strette attorno al loro padre che adesso ha bisogno di aiuto e di vicinanza. Sempre lunedì 6 all’ospedale di Torrette dovrebbe svolgersi l’autopsia sulla salma di Fiorella Scarponi.

L’ospedale di Jesi Carlo Urbani, dove è ricoverato e piantonato Michel Santarelli

Italo Giuliani, ancora ricoverato all’ospedale regionale di Torrette nel reparto di urologia sta lentamente migliorando, quantomeno ora è fuori pericolo, ma in stato di choc e confuso tanto che non ricorda bene cosa è accaduto all’alba di ieri nella sua abitazione di via Saveri. Certo è che di quel ragazzo così problematico sapessero tutti nel quartiere, qualcuno ne aveva addirittura paura. Si era introdotto anche lo scorso anno in casa di Italo e Fiorella, ma non per rubare o per qualche motivo particolare: nella sua mente, quella era casa sua. Non c’erano attriti con i Giuliani, non c’è un movente dietro questo dramma. Michel si era anche arrampicato dal balcone arrivando all’appartamento al primo piano dove abita un’altra famiglia, salvo poi essere avvistato dai vicini che lo avevano scambiato per un ladro. Era stato bloccato dai carabinieri. Aveva problemi Michel, mentali e comportamentali. C’erano dei black out nella sua mente che lo portavano ad agire senza rendersi conto del perché. Alcuni residenti hanno raccontato di esserselo trovato sulle scale condominiali con una spranga in mano che urlava a tutti di uscire, perché quella era casa sua. C’erano stati altri episodi di intemperanze, segnali allarmanti di uno squilibrio da attenzionare e non sottovalutare. Anche questi saranno analizzati per capire se Michel era capace di intendere e di volere al momento dell’omicidio di Fiorella, se si rendesse conto di cosa stava facendo.

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