Jesi-Fabriano

Jesi, ecco la delibera di “San Floriano” per agevolare l’arrivo di Amazon all’Interporto

Il Comune ha provveduto ad approvare la variante urbanistica per favorire l’insediamento del colosso dell’e-commerce. Soddisfatto Massimo Stronati

JESI – Interporto chiama, il Comune risponde. Due giorni fa Massimo Stronati, presidente della struttura intermodale della Coppetella, ha sollecitato l’amministrazione di Jesi ad approvare la variante urbanistica per agevolare l’insediamento della multinazionale dell’e-commerce. Detto fatto.

«È stata chiamata la delibera di San Floriano quella approvata dalla Giunta comunale con la quale è stata adottata la variante urbanistica che consentirà l’insediamento di un grande operatore internazionale dell’e-commerce alla Coppetella – le parole del sindaco Massimo Bacci -. Delibera di San Floriano perché, come il compatrono di Jesi che ha lottato contro il diavolo, sconfiggendolo, così la comunità di Jesi ha battuto la burocrazia e chi remava contro. L’Amministrazione comunale ringrazia il nuovo consiglio di amministrazione di Interporto Marche per aver velocissimamente messo nelle condizioni il Comune di dar seguito agli atti amministrativi previsti ed esprime gratitudine al presidente della Regione Framcesco Acquaroli per aver individuato persone alla guida di Interporto Marche di grande competenza e di attenzione per il territorio e per lo sviluppo economico, occupazionale e sociale che tale operazione comporterà».

«Suoneremo le campanelle per la delibera di San Floriano, come da tradizione – scherza il presidente di Interporto, Stronati -. A parte le battute, siamo molto soddisfatti che il Comune abbia immediatamente colto il nostro suggerimento dando seguito all’iter per l’insediamento di Amazon».

L’investimento dovrebbe ammontare a 4-5 milioni di euro. Amazon intende realizzare un mega hub logistico da oltre 60 mila metri quadrati per un migliaio di assunzioni dirette. Sarà, nei piani della multinazionale statunitense, la struttura di riferimento del colosso per il sud Europa, il cui impatto occupazionale sarà potenzialmente enorme per Jesi, la Vallesina e le Marche. C’è tempo fino a luglio per salvare l’operazione.

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