Jesi-Fabriano

«Cyberbullismo istituzionale», la sinistra all’attacco del sindaco Bacci

Dura Jesi in Comune: «Sorpresa e sgomento per la decisione di Bacci di dare in pasto al web il video dei vandali al Monumento ai Caduti, lo tolga». Il sindaco: «la democrazia è bella per la diversità delle posizioni»

Samuele Animali, Jesi in Comune

JESI – Tanti “mi piace”, commenti di apprezzamento, condivisioni per il post-denuncia del sindaco Massimo Bacci, che sulla sua pagina Fb ufficiale aveva condiviso il video, in circolo sul web, dove si vedono alcuni giovanissimi accanirsi contro la corona d’alloro deposta sul Monumento ai Caduti dei giardini di viale Cavallotti. «Immagini che fanno riflettere, testimonianza diretta del forte disagio giovanile che si registra anche nella nostra città» aveva commentato Bacci, raccogliendo in calce a video e dichiarazione parecchie espressioni di consenso, alcune piuttosto colorite. Ma c’è chi non apprezza.

«Abbiamo accolto con sorpresa e sgomento la decisione di Bacci di dare in pasto al web il video», commenta infatti da sinistra Jesi in Comune, presente in Consiglio con tre rappresentanti. «Sorpresa e sgomento perché il sindaco è il primo garante della tutela dei minori. Di tutti, compresi quelli che, purtroppo, commettono atti in violazione delle leggi: mettere in rete un video del genere, ai limiti del cyberbullismo, significa che Bacci si è dimenticato di uno dei suoi principali doveri. Gli ricordiamo che ci sono organi competenti a indagare e accertare responsabilità e altri competenti a comminare eventuali e giuste sanzioni».

Samuele Animali, candidato sindaco per Jesi in Comune- Laboratorio Sinistra e ora consigliere, insiste: «Intanto toglierei il video. La pubblicazione è illecita (si riconoscono dei minorenni); la diffusione fa il gioco dei bulli. #complicitàistituzionale».

Una presa di posizione forte. «La cosa corretta da fare, per un sindaco come per qualsiasi cittadino, sarebbe stato rivolgersi agli organi competenti- sostiene Jesi in Comune- non di sostituirsi maldestramente ad essi diventando accusatore, poliziotto e giudice in un sol colpo, e decidendo che questi minori dovessero essere messi alla berlina nel modo (peraltro pericoloso) in cui ha fatto».

Il movimento politico d’opposizione punta poi il dito: «Bacci ci viene a dire che in città esiste un disagio giovanile da affrontare, e che proprio per questo ha creato un apposito assessorato. Lo stesso Bacci che nei 5 anni appena trascorsi ha messo a bilancio per le politiche giovanili somme equiparabili a zero, fregandosene altamente del disagio giovanile. Che esista anche a Jesi è un fatto ma non andrebbe genericamente denunciato allorché “scoppia il caso”, né commentato con altrettante generiche dichiarazioni di intenti (o peggio giudizi superficiali e luoghi comuni) che lasciano il tempo che trovano. Andrebbe approfondito e affrontato per quel che è: un tema molto serio, che interessa da vicino la politica, in quanto chiama in causa educazione, sociale, cultura. Ossia tutte questioni di stretta pertinenza dell’azione amministrativa locale. Eppure, da quanto tempo è che in consiglio comunale non si parla di politiche giovanili?».

Prosegue la nota: «Nel dicembre scorso a un’interrogazione dei 5 Stelle che chiedeva come mai nel 2016 il Centro di Aggregazione Giovanile di Jesi fosse rimasto chiuso per ben sei mesi, si rispose dicendo che l’amministrazione stanzia un tot l’anno per l’area “minori”, e siccome nel 2016 s’era speso di più per altro, quel servizio non poteva che essere interrotto. Solo per fare un rapido esempio, vorremmo ricordare a Bacci che proprio servizi socio-educativi pubblici come il Centro di Aggregazione Giovanile si sono dimostrati negli ultimi 20 anni uno dei più validi strumenti di prevenzione del disagio e di promozione dell’inclusione».

Laconica sul punto la replica del sindaco Bacci: «La democrazia è bella perché possono convivere posizioni diverse».

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