Jesi-Fabriano

Curiosità e personaggi del Prado, a spasso con le sorelle Fida

Un giro nel quartiere Prato a Jesi ricordando "Spuntatura", "Cagnara", ricette perdute e altri curiosi personaggi jesini come il gigante "Bugarò" che fece la comparsa nel film "Straziami ma di baci saziami"

JESI – Ha chiamato a raccolta diversi curiosi ieri sera la passeggiata con le sorelle Daniela e Sabrina Fida nel quartiere Prado, organizzata nell’ambito della Festa del Cordaro che si sta svolgendo in questi giorni nel piazzale della chiesa di San Sebastiano.

Dal Cinema delle Rose, noto come “Pidocchietto”, alla trattoria Tenenti, passando tra personaggi che ancora oggi fanno sorridere: un tuffo nella Jesi degli anni Sessanta che le sorelle Fida hanno raccontato basandosi sui loro ricordi e sui racconti dei genitori. Davvero tante le curiosità: il percorso è iniziato in via Castelfidardo dove «c’era lo stabilimento della Saffa che sfruttava la forza idrica del Vallato – ricordano le sorelle jesine – Poco più avanti la casa dei fratelli Curzi, erano imbianchini: si racconta che abbiano fatto affiggere i loro manifesti funebri e che si siano divertiti a vedere la reazione di amici e parenti nascosti dietro le persiane di casa».

Sempre in via Castelfidardo c’era la casa del signor Abate: «Aveva dodici figli e manteneva la famiglia cucinando le spuntature a Porta Valle, per questo era chiamato “Spuntatura“. Tante le osterie-trattorie in via Battisti visto che la zona era ricca di fabbriche (la Ex Italim industria conserviera che poi si è messa a fare assorbenti igienici, ad esempio) e che erano luogo di ristoro per i camionisti: c’era la Trattoria Fida, di nostra nonna, la Trattoria di Mariola  e Bruno in via Battisti, quella di Tenenti detto “Cagnara” per via dei suoi modi poco gentili. Di lui si racconta che faceva un piatto speciale “Pollo pesce” e che nessuno in zona lo faceva come lui ma – continuano le Fida – nessuno delle persone che conosciamo sa la ricetta, probabilmente andata e perduta. E poi attività commerciali centenarie come il Forno Ivano, che c’è tutt’ora e al Prado è un’istituzione, il negozio di tessuti in via Battisti che ha ancora l’insegna e il bancone originali, il Bar Trieste».

 

Daniela e Sabrina Fida

Particolarmente curioso “Bugaro“, uno dei membri della famiglia Stronati che viveva in via XXIV Maggio: «Li chiamavano così perché tutti componenti della famiglia erano alti e grossi. Lui addirittura era alto più di due metri e ha fatto la comparsa del film “Straziami ma di Baci Saziami”. E poi c’era il casottino di Ada della Moma, quante risate con gli amici a comprare le becche, le fave cotte e le liquirizie». Il giro si chiude al Largo dei Cordari: lavoravano all’aperto, con la neve, ed erano i bambini a tirare la corda. La Festa del Cordaro sta riscuotendo un grande successo di pubblico: tutte le sere stand gastronomici e musica dal vivo, i giochi da tavola, i laboratori. Stasera, ore 21, la tavola rotonda sul tema dell’inclusione e domani per il gran finale il laboratorio con la corda del cordaro Pietro Montesi.

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