Jesi-Fabriano

A Cupramontana una mostra di Carlo Cecchi dedicata a Luigi Bartolini e alle Marche

Si chiama "Il sintomo della Fonte" l'esposizione che l'artista propone fino a gennaio nella suggestiva Sala Raul Bartoli. Ventuno le opere inedite, tra disegni e tele

CUPRAMONTANA – «A Luigi Bartolini, illustre artista cuprense, è dedicata la mostra “Il sintomo della Fonte” di Carlo Cecchi. Una mostra inedita che rende omaggio al genio artistico di Bartolini e al contempo a Cupramontana, paese che Cecchi ama profondamente e che frequenta ogni qual volta, da Roma, ritorna nelle Marche – afferma il sindaco di Cupramontana Luigi Cerioni – È una mostra che ci invita a riprenderci il nostro tempo, per non dimenticare, per riordinare le idee, per arricchirci. I luoghi, i frutti, le donne al lavatoio, il San Vicino sono tra le tante immagini bartoliniane che sono impresse sui disegni e le tele firmate da Carlo Cecchi».

Luigi Bartolini è nato a Cupramontana nel 1892 ed è stato protagonista dell’arte del Novecento, in particolare dell’incisione.

L’inaugurazione domenica 15 dicembre (alle ore 17). Ventuno le opere inedite, tra disegni e tele, esposte dal 15 dicembre al 12 gennaio 2020 nella suggestiva Sala Raul Bartoli di Cupramontana.

«Amo Bartolini, in modo particolare amo le sue acqueforti che hanno un segno poderoso, espressivo. Mi ritrovo in lui perché tra il mio e il suo segno c’è un processo di identificazione perché, dato che l’arte è ambiguità, trovo il suo segno violento ma allo stesso tempo dolce – afferma l’artista Carlo Cecchi – Ecco, per questa mostra mi sono voluto ispirare a Luigi Bartolini omaggiando il poeta che è in lui, ripercorrendo le sue opere facendole rivivere attraverso i miei occhi. Bartolini è per me “territorio” di ricerca, è futuro».

Un particolare della mostra “Il sintomo della fonte” di Carlo Cecchi

E prosegue: «Nelle opere in mostra, tutte inedite, si trovano dettagli che fanno subito pensare a Bartolini, a Cupramontana e alle Marche. Le Marche le ho imparate ad amare soltanto stando fuori regione, perché è un territorio così meraviglioso che lo si apprezza di più quando ogni tanto se ne sta lontano…e allora ti accorgi che ti mancano. Vivo per la maggior parte del tempo a Roma, ma è a Jesi che pulsa il cuore della mia vena artistica e è a Jesi dove c’è la base del mio lavoro, dove prendono forma tutte le mie opere. La mostra “Il sintomo della fonte” è sì dedicata a Bartolini, ma è anche una mostra che dedico al mio amore viscerale per Cupramontana.

Sono tanti i ricordi che mi legano a questa città, in primis Cupra è la culla dei ricordi che mi legano a mia madre che amava sedersi in una panchina per osservare, nel periodo della guerra, l’orizzonte ma anche le bombe che cadevano su Jesi: Cupramontana era il suo rifugio sicuro e poi è diventato il luogo dove trascorrevo ogni mese di settembre prima di andare a scuola. Ancora oggi, sento il bisogno di venire a Cupramontana per bere un caffè il sabato pomeriggio, o la domenica mattina. Per me Cupramontana è un luogo di stimoli creativi, al pari di Londra e Milano».

Il catalogo ha il testo critico di Paola Pallotta, storica dell’arte. «La prospettiva di Cecchi si tempra nel gioco dei rimandi tra i segni di un passato mai spento e di un oggi che arriva, disgiunto e legato insieme, somigliante e mai combaciante del tutto. – si legge nel testo critico di Paola Pallotta – Un aggregato molecolare di frasi e concetti tanto diversi, uniti da una, nessuno e centomila uguaglianze e dif-ferenze».

In occasione dell’inaugurazione l’attrice Milena Gregori leggerà una poesia di Luigi Bartolini, l’ultima opera scritta da lui dove si fa menzione di luoghi e persone della sua amata Cupramontana.

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