Jesi-Fabriano

Jesi, incendio alla bocciofila Erbarella. Il presidente: «Ora voglio la verità»

Lo sfogo del presidente della Bocciofila Miro Bini, che confida nel lavoro dei carabinieri per stabilire la verità sull’incendio

JESI – Dopo il violento incendio che ha completamente distrutto la sede della Bocciofila Erbarella di via Ravagli resta l’amarezza dei soci dell’associazione sportiva Asd Bocciofila Erbarella che della struttura comunale avevano il comodato d’uso gratuito per le loro attività ricreative. Tanta la solidarietà e la vicinanza da parte dei cittadini e delle altre associazioni jesine, stretti al presidente Miro Bini in questo difficile momento. Ed è proprio il presidente della bocciofila a esprimere le sue perplessità circa il maxi rogo che in brevissimo tempo ha completamente distrutto la struttura di via Ravagli. Nonostante il sindaco Lorenzo Fiordelmondo durante il suo sopralluogo ieri mattina insieme alla Polizia Locale, abbia escluso l’ipotesi del gesto doloso, il presidente Bini non ne è pienamente convinto, anzi.

«Ho trascorso tutta la notte ad assistere alle operazioni di spegnimento dei Vigili del fuoco, sono ritornato poi la mattina e il fuoco ha distrutto tutto. Non c’è più niente. È tutto da rifare. Anche se la struttura non è di nostra proprietà, ma del Comune che ce l’ha concessa in comodato d’uso gratuito, tuttavia il dispiacere è grande. Ora, come presidente, voglio solo la verità – dice convinto – ho ritenuto necessario sporgere una denuncia presso la caserma dei Carabinieri e spero che le indagini portino a capire cos’è successo davvero alla bocciofila…. uno dei soci, che di lavoro fa l’elettricista, mi ha detto che secondo lui un cortocircuito non avrebbe mai potuto provocare tutti quei danni e distruggere in così poco tempo l’intera struttura. Noi andiamo via sempre alle 18 e spegniamo tutto dall’interruttore generale, i frigoriferi presenti, in questa stagione sono staccati perché non li usiamo. Non capisco come sia potuto accadere un disastro simile» conclude.

Secondo i primi riscontri da parte dei Carabinieri non vi sarebbero segni di effrazione alle tre recinzioni esterne della struttura, ma i campi da gioco posti sul retro sono delimitati soltanto da una rete metallica sottile. Impossibile tuttavia definire se vi fossero segni di scasso o effrazioni a porte o finestre della struttura, poiché il fuoco ha totalmente divorato tutto e i vetri sono scoppiati per il calore. Certo va detto che la struttura era interamente in legno, questo avrebbe favorito l’attecchire del fuoco ma la rapidità con cui le fiamme si sono propagate- a fronte della tempestività dell’allarme lanciato dai residenti del quartiere- lascia dei dubbi. Le indagini dei carabinieri, sulla scorta della relazione tecnica dei vigili del fuoco, proseguono e saranno determinanti.