Jesi-Fabriano

Traffico illecito di veicoli tra Jesi-San Marcello e i Balcani, 23 gli indagati (VIDEO)

Sequestrati 21 mila euro in contanti e 16 timbri falsi trovati in possesso di un indagato di origini serbe. L'operazione è stata eseguita dai Carabinieri Forestali con il supporto del personale del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale di Ancona

Michele Caporossi

JESI – Nella giornata di ieri, lunedì 13 maggio, i Carabinieri Forestali della Stazione CC di Jesi – San Marcello con il supporto del personale del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale di Ancona e della Stazione CC Forestale di Montegiorgio (Fermo) hanno eseguito delle perquisizione disposti dalla Procura della Repubblica di Ancona, nell’ambito di una indagine riguardante attività illecite di traffico di veicoli, gestione e combustione di rifiuti speciali, da parte di alcuni soggetti di nazionalità serba, domiciliati in Comune di Jesi.

Alle prime ore dell’alba i Carabinieri forestali hanno fermato due stranieri, un lituano e un serbo, quest’ultimo, già indagato, domiciliato in Comune di Jesi, trovato in possesso di 21.500 euro in contanti appena importati dall’estero e 16 timbri falsi utilizzati per contraffare documentazione fiscale di trasporto dei veicoli. In precedenza erano già stati sequestrati 12 autoveicoli, 4 ciclomotori, un’officina abusiva e un deposito di pezzi di ricambio oltre a cospicua documentazione e targhe di vetture.

LA VICENDA – La perquisizione è scaturita al termine di una lunga e complessa attività investigativa durata circa un anno e mezzo, iniziata a seguito di un primo intervento dei Carabinieri Forestali di Jesi San Marcello, per la combustione illecita di una roulotte. I militari, insospettiti dalla presenza nel sito di numerosi veicoli smontati, hanno eseguito una prima attività di perquisizione che ha consentito di rinvenire e sequestrare un’officina abusiva e locali dove erano accumulati centinaia di ricambi di autoveicoli, con parti meccaniche e di carrozzeria, con anche numerose carcasse di veicoli in disuso, unitamente a veicoli radiati per esportazione, per rottamazione o gravati da fermi amministrativo, per i quali il proprietario dell’area non aveva alcun titolo di detenzione.

Sequestrate anche targhe e documentazione originale riconducibile a veicoli radiati o rottamati, sempre detenuta senza alcun titolo dal proprietario della struttura.

Complessivamente le prime attività di perquisizione, a carico di quattro persone di nazionalità serba, hanno portato al sequestro di 12 autoveicoli di cui 4 in palese stato di fuori uso, 4 ciclomotori, un officina ed un deposito di pezzi di ricambio, unitamente a targhe, certificati di proprietà e carte di circolazione detenuti abusivamente dal proprietario dell’area.

I veicoli messi sotto sequestro

Dopo il primo intervento è iniziata una scrupolosa attività di verifica della documentazione rinvenuta e di monitoraggio degli spostamenti delle bisarche che da Jesi esportavano le autovetture nei balcani. Da questa indagine è partita una denuncia verso cinque società e 23 persone, tra cui titolari e dipendenti di 4 agenzie pratiche auto, e rappresentanti legali di 4 concessionarie di vendita di autoveicoli oltre ad alcuni intermediari. Tutti sono stati denunciati a diverso titolo per i reati di truffa, falso documentale, uso di atto falso, falsità dei registri e notificazioni, attività di meccanico non autorizzata, gestione e combustione illecita dei rifiuti.

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