Jesi-Fabriano

Jesi: Ringo Star, chihuahua di 9 anni sbranato da un cane molosso. La denuncia della padrona

La padrona del cucciolo, Alessia Colasanti, lancia un appello ai possessori di cani molossi affinché abbiano maggiore attenzione

JESI – Pochi istanti prima, protagonista di un simpatico video e poco dopo, pochi metri dopo, azzannato e sbranato sotto gli occhi inorriditi della padrona. È accaduto ieri pomeriggio a Jesi verso le 19 in via Bachelet, quartiere Fausto Coppi, nei pressi dell’intersezione con via Del Burrone. Per il piccolo Ringo Star, un Chihuahua di 9 anni, non c’è stato nulla da fare.

Oggi la padrona ha sporto denuncia contro il proprietario del molosso presso la Stazione Carabinieri di Jesi, ma vuol raccontare la sua storia affinché la morte di Ringo non sia vana, affinché i conduttori di cani prestino attenzione passando in quella zona e, soprattutto, che vi sia maggiore sensibilità da parte dei padroni di cani molossi o razze come quella che ha attaccato e ucciso il suo cagnolino.

«Non scorderò mai quell’immagine del mio piccolo Ringo azzannato e portato via tra le fauci di quel cane nero, come un coniglio, come una preda». È sotto choc Alessia Colasanti, che aveva adottato Ringo quando aveva appena 2 mesi. Un cagnolino che faceva parte della famiglia, a cui i suoi figli volevano molto bene. «Siamo tutti scossi – racconta –, giovedì ero uscita con Ringo e sua figlia, una cucciola di appena 9 mesi, per la solita passeggiata. Ho lasciato mio figlio al Palazzetto, ma ho evitato di passeggiare in quella zona proprio perché ci sono cani liberi a sgambare. Il pensiero del mio cane attaccato da uno più grosso è sempre stato il mio incubo ricorrente, la mia paura più grande. Per questo motivo mi sono allontanata verso via Bachelet, zona residenziale più tranquilla (pensavo). Stavo facendo un video col telefonino a Ringo, da inviare a mia figlia che sta a Milano… diceva che Ringhetto le mancava! Pochi istanti dopo quel video, lui non c’era più».

Improvvisamente, da via del Burrone è sbucato fuori quel grosso molosso scuro: la signora ha raccontato che era privo di museruola e di guinzaglio. Le si è parato davanti iniziando a ringhiare. E il piccolo coraggioso Ringo ha fatto per difendere la sua padrona, abbaiando come poteva. «È stato repentino – continua Alessia – quel grosso cane, credo un incrocio di razze tra un Rottweiler e un Pittbull ma non ne sono sicura, lo ha azzannato come una furia, così forte da strapparmi il guinzaglio di mano e lo ha portato via… io urlavo e piangevo, ho visto un uomo avvicinarsi… alcuni presenti mi hanno detto che era il proprietario del molosso, ha fatto per strappargli Ringo dalle fauci ma neanche lui ha potuto nulla, il cane è scappato verso via del Burrone con il mio Ringo».

La signora è stata soccorsa da due donne che le sono andate incontro, mentre il padrone del cane lo ha rincorso scomparendo in via del Burrone. Dopo poco, mentre Alessia ancora incredula e sotto choc tremava di paura, il padrone del molosso è tornato costernato. Si è scusato, le ha detto che il suo cane era fuggito approfittando del cancello elettrico che si stava aprendo mentre rientrava con l’auto. E le ha detto che il suo cagnolino era morto.

«Mi ha detto che Ringo era morto, me l’ha dato dentro una busta di nylon che grondava sangue. Mi stavo sentendo male… a quel punto una ragazza lo ha preso e mi ha accompagnata alla Clinica Veterinaria Fausto Coppi, dove i medici conoscono Ringo da quando era piccolo. Il medico ha constatato la morte per le ferite procurate dall’aggressione del molosso, mi ha scritto un referto. Qualcuno in zona mi ha raccontato che giorni fa anche un gatto era stato sbranato, allo stesso modo. Queste cose non devono accadere – conclude scioccata –, almeno che la morte di Ringo non sia vana. Vorrei dire ai padroni che i cani non sono tutti uguali, non sono per tutti. Per queste razze così forti, i molossi, servono regole più ferree per i padroni: dei corsi di addestramento, museruole e i patentini per poterli tenere. Se uno non è in grado di addestrarlo o di gestirlo, scelga una razza più mansueta o di taglia piccola come ho fatto io. Questi cani non possono scorrazzare liberi, perché se non ci fosse stato Ringo avrebbe azzannato me… poi nel quartiere passano anche famiglie con i bambini piccoli, con le carrozzine e ragazzini in bici. Bisogna prestare attenzione. Spero che nessun altro debba piangere il suo cucciolo come sto facendo io».

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