Jesi-Fabriano

Crescita post-traumatica: rinascere migliori dopo il dolore

Eventi gravi e traumatici possono promuovere un arricchimento personale e sociale e una ridefinizione della propria scala di valori

Foto, Pixabay

In letteratura è presente una grande quantità di studi sulle conseguenze dei traumi. È noto che il trauma ha la capacità di compromettere la salute della persona e di comportare una vasta gamma di disturbi psicopatologici e la maggior parte degli studi effettuati ha inteso indagare questi effetti nefasti.

Lucia Montesi
La psicoterapeuta Lucia Montesi

D’altra parte, in numerose persone si osserva invece un arricchimento personale dopo l’esperienza di gravi eventi stressanti e traumatici, e fino all’80% dei sopravvissuti a un trauma percepisce almeno alcuni risultati apprezzabili: un esito positivo della sofferenza che la psicologia ha cominciato a indagare scientificamente negli ultimi decenni ma che era già stato ampiamente sottolineato nel pensiero filosofico e religioso.

Gli eventi traumatici possono essere di diverso tipo: diagnosi di gravi malattie, lutti, violenze, abusi, incidenti, calamità, attacchi terroristici sono solo alcuni esempi.

I segnali della crescita post-traumatica

Con la definizione “crescita post-traumatica” (Tedeschi, Park e Calhoun) si indica la percezione di cambiamenti positivi come conseguenza dell’aver esperito un evento dalla connotazione traumatica. Il cambiamento può riguardare diverse aree: percezione di sé, forza personale, relazioni con gli altri, spiritualità, filosofia di vita. Più in dettaglio, la crescita post traumatica può consistere nel percepire opportunità che prima non apparivano possibili, nel sentirsi più capaci di affrontare le difficoltà, nel provare maggiore compassione ed empatia per gli altri, nello scoprirsi più forti di quanto si pensasse, in un maggior senso di vicinanza, in una maggiore capacità di esprimere le emozioni, in una maggiore fiducia in sé e negli altri, in una spiritualità più profonda, in un maggiore apprezzamento per la vita, in una nuova scala di valori, in relazioni interpersonali più profonde.

I fattori protettivi che favoriscono la crescita post-traumatica

Da cosa dipende la possibilità di sperimentare la crescita post-traumatica? Intervengono diversi fattori come gravità e durata dell’evento, il tempo passato dall’evento, il genere, il sostegno sociale, le strategie di fronteggiamento dello stress, la presenza di emozioni positive, la personalità del soggetto:

-una maggiore gravità dell’evento è correlata a una maggiore crescita percepita, perché la portata deve essere sufficientemente ampia per scuotere la visione di sé e del mondo e determinarne una ridefinizione;

-più tempo è passato dall’evento, maggiore è la percezione di una crescita post-traumatica, probabilmente perché subito dopo l’evento dominano le emozioni negative che rendono difficile riconoscere e apprezzare i cambiamenti positivi;

-le donne tendono a esperire una crescita in misura maggiore rispetto agli uomini, probabilmente perché più orientate ad approfondire i processi emotivi e relazionali legati agli eventi di vita;

-il sostegno di familiari e amici, il supporto delle associazioni e la possibilità di confrontarsi con altre persone che hanno sperimentato un cambiamento positivo rendono più probabile sperimentare a propria volta una evoluzione personale;

-le strategie di fronteggiamento attivo dello stress, come ad esempio cercare informazioni, consigli e conoscenze, il ridefinire positivamente l’evento e le sue conseguenze, la ricerca attiva di supporto risultano incidere positivamente sulla possibilità di crescita post-traumatica;

-caratteristiche personali come la fiducia in sé, il senso di autoefficacia, l’ottimismo, la motivazione incidono positivamente sulla percezione di crescita;

-aderire a credenze religiose o spirituali favorisce la crescita post-traumatica perché aiuta ad attribuire un significato all’evento e fornisce un senso di comunità e di sostegno dal gruppo che condivide lo stesso credo.

Il meccanismo che permette la crescita

La crescita post-traumatica non è semplicemente un riadattamento al livello di funzionamento precedente al trauma, ma comporta una trasformazione qualitativa e nuove acquisizioni. Eventi gravi e soprattutto eventi che  minacciano la sopravvivenza  possono risvegliare una nuova vitalità e rendere capaci di vivere appieno con un’intensità mai provata prima, perché cambiano drasticamente il sistema di credenze della persona.

I sistemi di significato personali vengono ricostruiti e riadattati grazie all’attraversamento del dolore e alla elaborazione cognitiva ed emotiva che esso costringe ad attuare. Si usa il termine “ruminazione costruttiva” per indicare questo processo di riflessione sull’esperienza stressante vissuta. Non c’è crescita senza attraversamento del dolore che un trauma comporta, perché proprio il dolore rappresenta la base per creare nuove modalità di vita. Se è vero che la capacità di generare e sperimentare emozioni positive dopo il trauma è uno dei fattori protettivi che contribuiscono alla crescita post-traumatica, è vero anche che ciò non implica la riduzione o l’eliminazione delle emozioni negative che, per quanto sgradevoli, sono però altrettanto necessarie nella vita psichica per prendere consapevolezza dei problemi e per affrontarli.

Dott.ssa Lucia Montesi Psicologa Psicoterapeuta
Consulenza, sostegno e psicoterapia prevalentemente online tramite videochiamata
Studi a Piane di Camerata Picena (An) e
Montecosaro Scalo (Mc)
Per appuntamento tel. 339.5428950

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