Jesi-Fabriano

Post Covid e piano ferie al “Carlo Urbani” di Jesi, Guidi: «Non ci sarà drastica riduzione di posti letto»

Lo ha riferito il direttore dell'Area Vasta 2 alla commissione consiliare. «Mantenuti praticamente tutti, da settembre contiamo di ripristinare quelli della reumatologia»

L'ospedale Carlo Urbani di Jesi
L'ospedale Carlo Urbani di Jesi

JESI – Nessuna drastica riduzione estiva dei posti letto al “Carlo Urbani”. Lo ha garantito il direttore dell’Area Vasta 2, Giovanni Guidi, intervenendo in audizione alla commissione consiliare del Comune di Jesi convocata sul tema “Ospedale Carlo Urbani: dal Covid alla ripartenza”.

«Sono state riaperte tutte le attività, ora che il Covid ha mollato in parte la sua morsa – ha detto Guidi – il piano ferie del personale non prevede una riduzione drastica dei posti letto, che sono stati mantenuti praticamente tutti. Dal mese di settembre saranno riattivati anche tutti i posti letto del reparto di reumatologia».

Quanto alle criticità sul fronte personale, riguardano, dice il direttore, «la disponibilità di anestesisti, un problema che riguarda tutta l’Area Vasta 2 e la regione. Finalmente si è arrivati ad una convenzione con l’Università Politecnica Marche che permetterà di contrattualizzare a tempo determinato, in vigenza delle previsioni del piano occupazionale, gli specializzandi del terzo e quarto anno che potevano, sin qui, essere assunti solo con co.co.co».

Chiarisce la direttrice medica di presidio Stefania Mancinelli: «Abbiamo riaperto 233 posti letto su una media di 250-260, numeri che non raggiungevamo da tempo per questioni di personale. Mi auguro possano presto essere ripristinate le attività chirurgiche a pieno regime, riaperta la reumatologia e possa riprendere il servizio di day surgery che ora funziona ma con personale di reparto e non proprio. Le sofferenze d’organico riguardano il personale del Pronto Soccorso, gli anestesisti, i rianimatori, i cardiologi. Ma stiamo dando risposte. Ora c’è in ballo il piano ferie, con operatori che dopo sei mesi di Covid e turni estremi sono sfiniti. Inevitabile che riprendano fiato, perché hanno dato veramente il massimo».

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