Jesi-Fabriano

Covid al Carlo Urbani di Jesi: «Già accorpati i reparti e diminuiti i posti letto»

Lo ha detto il sindaco Massimo Bacci, aggiornando la situazione. «Il timore vero è di non riuscire più a curare e dare risposte a tutte le persone affette dalle altre patologie»

L'ospedale Carlo Urbani di Jesi
L'ospedale Carlo Urbani di Jesi

JESI – «Al Carlo Urbani, già accorpati i reparti di cardiologia e neurologia da un lato, di chirurgia, ortopedia e urologia dall’altro. A discapito dei posti letto, che sono diminuiti». Così il sindaco Massimo Bacci, aggiornando la situazione dell’emergenza Covid in città.

«Se dal punto di vista clinico la pandemia preoccupa meno che in primavera, il timore vero è di non riuscire più a curare e dare risposte a tutte le persone affette dalle altre patologie» ha spiegato Bacci, che ad inizio settimana aveva avuto un incontro con i vertici sanitari: il direttore generale di Area Vasta 2 Giovanni Guidi, la direttrice del presidio unico Stefania Mancinelli, la dirigente medico del presidio ospedaliero unificato Sonia Bacelli e i responsabili delle Unità operative Roberto Campagnacci, Marco Candela, Mario Caroli, Giorgio Di Noto e Rocco Politano, oltre che Angela Giacometti, responsabile dell’area infermieristica di Area Vasta 2.

Massimo Bacci, Jesi
Il sindaco Massimo Bacci con la mascherina

«Elevata la crescita dei positivi, che da 150 una settimana fa sono arrivati a 300 – dice Bacci – si è purtroppo verificato il decesso di una anziana, che era ricoverata all’Urbani, fra gli ospiti della Casa di Riposo, altri due dei quali sono in ospedale. Ulteriori 14 i casi di positività fra l’utenza, tutti asintomatici. Nove gli operatori, asintomatici, positivi e in quarantena domiciliare. La Regione ha inoltre individuato in provincia due Covid Hospital, per la quarantena e il distanziamento dei positivi dai familiari».

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