Jesi-Fabriano

Ospedale Carlo Urbani di Jesi, la spilla dell’orgoglio

Il piccolo omaggio agli operatori sanitari, iniziativa dell'Unità di Crisi. La dottoressa Bacelli: «Valori aggiunti la riscoperta di valori comuni, la coesione del gruppo, il forte senso di appartenenza alla struttura»

L'ospedale Carlo Urbani

JESI – «Con orgoglio lavoro al “Carlo Urbani” di Jesi». È la frase riportata sul piccolo omaggio consegnato nei giorni scorsi, presso la Sala Riunioni dell’Ospedale jesino, con una sobria quanto simbolica cerimonia a tutti gli operatori sanitari.

«Si tratta di una spilla- spiega la dirigente medica, dottoressa Sonia Bacelli– dove è riportata la frase. L’iniziativa è nata ad opera dell’Unità di Crisi ospedaliera, che ha voluto in qualche modo celebrare l’insostituibile ruolo svolto da tutto il personale in questa drammatica “guerra” contro il Covid 19, tuttora in corso pur osservando un trend in decremento».

Il piccolo omaggio agli operatori sanitari

Spiega Bacelli: «L’Ospedale Carlo Urbani ha gestito con grande efficienza e spirito di collaborazione ogni fase della pandemia, ma il valore aggiunto che è emerso è legato ad una riscoperta di valori comuni, ad una coesione del gruppo, ad un forte senso di appartenenza alla struttura. Alla luce di tali considerazioni si è ritenuto, quindi, di realizzare una piccolissima cosa, ma di elevato valore simbolico, a testimonianza di quel mix di sentimenti che ha accomunato tutti gli operatori e che è sinteticamente riassumibile in un concetto di “orgoglio” di lavorare presso la struttura jesina. Un piccolo omaggio, quindi, a chi ha dimostrato di condividere queste emozioni e donato sia con il cuore sia con quel sorriso che ormai sappiamo superare mascherine di ogni tipo».

Gli ultimi dati odierni (22 aprile) dicono a Jesi di 5 ricoveri Covid-19 in terapia intensiva, 10 in area semi-intensiva e 24 complessivi in reparti non intensivi.

Intanto cambia l’alloggiamento del personale della Marina Militare addetto all’ospedale da campo allestito dalla Brigata Marina San Marco all’esterno del Carlo Urbani: lasceranno le strutture alberghiere per l’ex seminario di Via Lorenzo Lotto le cui aule sono state lasciate libere dalla sospensione dell’attività scolastica (dal 2014 vi si svolgono le lezioni della media Lorenzini). «La Giunta comunale, accogliendo la richiesta del Servizio di Protezione Civile della Regione Marche, ha dato mandato agli uffici di stipulare il relativo accordo, previo parere favorevole della Curia Vescovile. L’ala del seminario è quella già presa in affitto dal Comune per ospitare temporaneamente gli alunni della Lorenzini. Atteso che l’anno scolastico è definitivamente sospeso, le aule saranno utilizzate per ospitare i militari almeno fino a giugno».

«Una scelta- spiegano dal Comune- dettata dall’esigenza del Servizio di Protezione Civile della Regione Marche – che si sta facendo carico delle spese connesse all’allestimento dell’ospedale da campo – di individuare una collocazione meno onerosa rispetto all’attuale, tenuto conto che il contingente militare varia tra le 65 e le 100 unità. Il relativo sopralluogo all’ex seminario ha permesso di ritenere più che idonei i locali. Sono state disposte subito le pulizie, la rimozione di banchi e cattedre e l’allestimento delle varie camere. I pasti – colazione, pranzo e cena – saranno garantiti dall’Asp con una estensione del contratto attualmente in essere».

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