Jesi-Fabriano

Coronavirus, iniziati i lavori per l’ospedale da campo della Marina al Carlo Urbani

Avrà 40 posti letto di degenza gestiti direttamente dal Corpo Militare e 4 letti di terapia intensiva. Il Dipartimento nazionale di Protezione civile invierà medici e rianimatori

L'ospedale della Marina Militare a Jesi per l'emergenza Covid nella primavera 2020

JESI – Partiti i lavori per l’ospedale da campo della Marina Militare in prossimità del Carlo Urbani. Struttura pronta in tre giorni in un’area adiacente al nosocomio cittadino. Tutto il materiale necessario per l’allestimento è giunto da Brindisi con una nave. Arrivato anche il personale sanitario, composto da 70 unità, insieme a 20 tecnici incaricati del montaggio.

L’ospedale avrà 40 posti letto di degenza gestiti direttamente dalla Marina e 4 letti di terapia intensiva, seguiti da un pool di medici e rianimatori che il Dipartimento nazionale di Protezione civile ha riservato per la Regione Marche.

«È una gran bella notizia – dice il sindaco Massimo Bacci, che sta seguendo l’iter -. Ringrazio il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli – e con lui il Gruppo operativo regionale per le emergenze sanitarie (Gores) e la Protezione Civile – perché è stato subito raccolto il nostro appello a sostenere il grande sforzo che stanno facendo medici, infermieri e tutti gli operatori del Carlo Urbani, un ospedale che è diventato un punto di riferimento regionale nell’emergenza al Coronavirus. Da parte nostra la massima collaborazione per fare il più in fretta possibile».

Prosegue intanto la raccolta fondi promossa da Vallesina Aiuta per l’ospedale Carlo Urbani e le persone più fragili. «Voglio ringraziare le tante persone, associazioni ed aziende che hanno già contribuito e quanti ancora vorranno contribuire alla raccolta fondi per la terapia intensiva del Carlo Urbani e per le persone più fragili sostenuta dalla Fondazione di Comunità Vallesina Aiuta – Onlus». È il messaggio dell’olimpionica Elisa Di Francisca, presidente della Fondazione costituita da Comune di Jesi e Azienda Servizi alla Persona, che ha comunicato la nuova cifra raggiunta al 30 marzo: euro 76.702,14».

La raccolta fondi, continua la Di Francisca, «sta andando al di la delle nostre più rosee aspettative. Jesi e la Vallesina hanno davvero un grande cuore. La Fondazione ha già provveduto all’ordine di acquisto di un sistema tomografico ad impedenza elettrica per il monitoraggio della funzionalità polmonare per la somma di € 30.500 per la terapia intensiva dell’ospedale di Jesi. Adesso ci stiamo adoperando per l’acquisto di mascherine FFP2 da mettere a disposizione sia del personale sanitario dell’ospedale che di quello socio-sanitario che opera nelle strutture protette e a domicilio dei soggetti più fragili come i diversamente abili e gli anziani che hanno maggiore esigenza di sostegno in questo momento e che spesso trovano proprio negli operatori l’unico contatto umano».

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