Jesi-Fabriano

Coronavirus, Butini: «La sanificazione delle strade non è garanzia di prevenzione da coronavirus»

Il vicesindaco di Jesi, immunologo a Torrette, interviene su un argomento molto dibattuto in rete, attivato da diverse città italiane e richiesto da svariati residenti

pulizia strade cittadine
Pulizia strade

JESI – Sanificare le strade è utile? In tanti se lo chiedono. Molti cittadini invocano la pulizia, ritenendola un’arma di prevenzione da coronavirus. Ma gli esperti nutrono dubbi in merito.

«Disinfettare o sanificare le strade non ha alcuna dimostrata efficacia quale misura di prevenzione contro il Coronavirus in un quadro epidemiologico come quello che stiamo vivendo oggi a Jesi – spiega il vicesindaco Luca Butini, immunologo all’ospedale di Torrette -. Nessuna disposizione in tal senso è stata emanata dal GORES – Gruppo Operativo Regionale Emergenza Sanitaria – o dalle autorità regionali, con i quali il Comune resta quotidianamente in stretto contatto. Viceversa, è assolutamente certo che spruzzare una soluzione di ipoclorito di sodio (varechina o candeggina) lungo strade e parchi ha un effetto inquinante ed è irritante per le prime vie aeree di uomini ed animali».

Il sindaco Massimo Bacci accanto agli assessori Luca Butini e Ugo Coltorti. Dietro di loro, il comandante della polizia locale, Cristian Lupidi

Resta pertanto imprenscidibile il buon comportamento individuale. «Si ribadisce che il distanziamento sociale è la misura principale per evitare di ricevere il contagio da persone sintomatiche o da persone oggi asintomatiche, ma che potrebbero sviluppare sintomi in un paio di giorni; al tempo stesso è la misura principale per evitare di trasmetterlo, altrettanto inconsapevolmente – rimarca l’assessore alla cultura -.A ciò vanno abbinate la scrupolosa igiene delle mani e le altre indicazioni diffuse dalle autorità sanitarie».

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