Jesi-Fabriano

Coraggiosa e di fantasia: ecco la Stagione Lirica covid-free del Pergolesi di Jesi

Cinque appuntamenti in forma scenica (prime assolute e grandi classici) in un viaggio musicale dal ‘700 al ‘900 fino alla musica di oggi. L’inaugurazione ad ottobre con la prima del balletto “Suite italienne”

Un momento della presentazione del cartellone della Stagione Lirica del Pergolesi, edizione 2020

JESI – È la magia del teatro musicale la grande protagonista della 53esima Stagione lirica di tradizione del teatro Pergolesi di Jesi. La stagione – al via da ottobre a dicembre – vedrà in cartellone cinque appuntamenti in forma scenica (prime assolute e grandi classici) in un viaggio musicale dal ‘700 al ‘900 fino alla musica di oggi. L’inaugurazione il 17 e il 18 ottobre con la prima del balletto “Suite italienne” su musiche di Stravinskij e la prima esecuzione in tempi moderni degli intermezzi “Lesbina e Milo” di Giuseppe Vignola. «Una Stagione coraggiosa quella che si apre, nuova e fantasiosa e soprattutto a misura di normativa covid», dice Lucia Chiatti, ad della Fondazione Pergolesi Spontini.

Spiega il direttore artistico della Fondazione Pergolesi Spontini Cristian Carrara: «Abbiamo messo in piedi una stagione fantasiosa con titoli nuovi e coraggiosi ma le recite tradizionali non erano possibili: gli attori non potevano toccarsi in scena, non potevamo avere grandi cori e orchestre numerose. Ma non abbiamo mollato, come hanno fatto altri teatri. Ci siamo inventati una stagione con risorse limitate e vincoli stringenti. Con Benito Leonori abbiamo pensato ad allestimenti semplici, realizzati qui nei nostri laboratori, progettati per essere diversi ma con un unico pensiero – dice-.
Abbiamo scelto di mantenere l’aspetto scenico: sono rappresentazioni liriche con luci, costumi, cantanti e orchestra. Nell’infinito repertorio musicale ci sono tanti titoli vari che vale la pena proporre anche con pochi elementi. Abbiamo trasformato la problematica in opportunità».


Il cartellone prosegue il 7 e l’8 novembre con una nuova produzione: “Notte per me luminosa” scene liriche su Orlando Furioso.
Il 27/28 e 29 novembre il debutto assoluto di “Sirket.Appello circense all’umanità contemporanea” di CircOpera di Giacomo Costantini. Il 19 e 20 dicembre la nuova produzione “Il telefono” di Menotti e “La serva padrona” di Pergolesi. La stagione si chiude il 27 dicembre con la strenna di Natale, il musical “Cookies”.

Della sicurezza in tempi di pandemia ha parlato Luca Butini, vicesindaco di Jesi. «La fondazione Pergolesi Spontini è un punto fermo – dice Butini – I teatri che ospiteranno il festival Pergolesi Spontini di imminente inizio e poi la Stagione lirica sono i luoghi più sicuri per le misure adottate». Ha parlato di punto fermo nella qualità dei soggetti che vi operano e nell’obiettivo che si continua a perseguire nella valorizzazione dei due compositori figli del nostro territorio».

Una stagione coraggiosa e piena di sorprese dunque, con cinque appuntamenti e sette titoli, per un totale di 16 recite di teatro musicale in un innovativo viaggio attraverso i secoli, dal ‘700 ai giorni nostri, e anche attraverso i generi – dall’opera lirica alla danza, al CircOpera, al musical, con uno sguardo e un omaggio a Giovanni Battista Pergolesi. Alla conferenza stampa di presentazione della stagione lirica del teatro di Jesi, nelle sale Pergolesiane, non sono voluti mancare oggi anche la new entry della Fondazione Pergolesi Spontini Rosita Gabbianelli, l’assessore alla cultura del Comune di Maiolati Spontini Tiziana Tobaldi e lo scenografo e direttore tecnico della Fondazione Benito Leonori. Proprio Leonori ironizza sulla particolarità degli allestimenti scenici: «è come regalare una scatola di Lego a tutti poi ognuno ne fa quel che vuole, vediamo se in questa stagione lirica così particolare siamo stati bravi a fare i Lego». L’assessore Tobaldi ha portato il saluto dell’Amministrazione comunale di Maiolati, plaudendo a questa coraggiosa e fantasiosa ripartenza del teatro, mentre la new entry della Fondazione, Rosita Gabbianelli ha sottolineato la «multidisciplinarietà della Fondazione e la sua capacità di parlare ai giovani attraverso diversi linguaggi musicali e artistici».

Curiosando nei titoli, scopriamo che il debutto (sabato 17 ottobre ore 20.30 con replica domenica 18 ore 16 e anteprima giovani il 15 ottobre ore 16) è un dittico in omaggio a Giovanni Battista Pergolesi: la prima assoluta della coreografia per due danzatori sulla “Suite italienne” di Stravinskij, e la prima esecuzione in epoca moderna dei tre intermezzi in musica “Lesbina e Milo” (1707) di Giuseppe Vignola. In occasione dei 100 anni dalla prima rappresentazione del balletto “Pulcinella” di Igor Stravinskij, costruito su arie del ‘700 napoletano, tra cui alcune di Pergolesi, si presenta una nuova creazione di danza, la coreografia per due danzatori creata e interpretata da Sacha Riva Simone Repele sulla “Suite Italienne” che Stravinskij compose su alcune tra le pagine più belle del suo “Pulcinella”. Co-produzione con Daniele Cipriani Entertainment. Nella seconda parte della serata, va in scena per la prima volta in epoca moderna “Lesbina e Milo” del compositore di scuola napoletana Giuseppe Vignola (1662-1712), tre intermezzi per musica su libretto di Carlo De Petris, originariamente inseriti nell’opera “La fede tradita e vendicata” di Francesco Gasparini. Al Teatro Pergolesi l’opera sarà diretta da Marco Feruglio, la regia è di Deda Colonna, scene Benito Leonori; cantano il soprano Giulia Bolcato nel ruolo di Lesbina, e il tenore Alberto Allegrezza in quello Milo; suona la Form Orchestra Filarmonica Marchigiana. La revisione critica è a cura di Maria Chiara Olmetti.

Sabato 7 novembre ore 20,30 e domenica 8 novembre ore 16 (con anteprima giovani giovedì 5 novembre ore 16) appuntamento con la nuova produzione de “Notte per me luminosa”, scene liriche su personaggi dell’Orlando Furioso, con musica di Marco Betta, soggetto e testo di Dario Oliveri; direttore Gabriele Bonolis, la regia è dello jesino Matteo Mazzoni, le scene di Ginevra Fusari e Alice Gentili; cantano Giacomo Medici, Aloisa Eisemblerg e Margherita Hibel, voce recitante Giovanni Scifoni, suona la FORM Orchestra Filarmonica Marchigiana. Uno spettacolo sulla morte di Ludovico Ariosto, di cui propone un’immaginaria narrazione poetica, ma anche un’opera sul mistero della creazione artistica e sul potere della letteratura.  

Venerdì 27 novembre ore 20,30 poi sabato 28 ore 20,30 e domenica 29 ore 16 (con anteprima riservate ai giovani il 24, 25 e 26 novembre) va in scena la prima esecuzione assoluta di “ŞİRKET. Appello circense all’umanità contemporanea”, CircOpera di Giacomo Costantini pioniere del circo contemporaneo in Italia, e con la musica del giovane compositore trentino Nicola Segatta. Si tratta di una nuova produzione e commissione della Fondazione Pergolesi Spontini, in coproduzione con il Teatro “Coccia” di Novara e il Teatro Comunale di Rovigo. Leonardo Sini dirige il Time Machine Ensemble, la regia è di Giacomo Costantini, le scene di Benito Leonori; nel cast, due cantanti lirici e gli artisti circensi Fabiana Ruiz Diaz, Giacomo Costantini, Andrea Farnetani e Amedeo Miori. Canto, musica e danza si intrecciano sul palco con numeri di acrobatica aerea, sospensione capillare, equilibri in altezza, boleadoras e il suggestivo numero di escapologia in una vasca d’acqua.

Il cartellone prosegue sabato 19 dicembre ore 20,30 e domenica 20 ore 16 (con anteprima giovani giovedì 17 dicembre ore 16) con un dittico in una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini. Due titoli solo apparentemente distanti tra loro: l’opera buffa in un atto “Il telefono” (o l’amore a tre) scritto nel 1947 da Gian Carlo Menotti, e gli intermezzi “La serva padrona” (1733) di Giovanni Battista Pergolesi su libretto di Gennarantonio Federico. Due opere che trattano entrambe dell’amore in maniera comica, avvalendosi di un terzo incomodo: il telefono, in Menotti, il servo muto, in Pergolesi.

Nella compagnia di canto sono Giulia Bolcato (Lucy/Serpina), Lorenzo Grante (Ben/Uberto) e Mario Pirovano (Vespone, servo muto). Dirige Flavio Emilio Scogna, la regia è di Jacopo Fo, suona il Time Machine Ensemble.

La Stagione Lirica chiude domenica 27 dicembre alle ore 16 con una strenna natalizia dedicata alle famiglie: il musical “Cookies”, di Lorenzo Vacchi e Stefano Bonsi, per la regia di Mauro Simone, una nuova produzione in collaborazione con la Bernstein School of Musical Theater. Si tratta di una nuova produzione in collaborazione con Bernstein School of Musical Theater. USA 1924, alla Johnson School, si tiene la grande cerimonia delle lauree. Tutti gli studenti sognano la loro prossima carriera da economisti, commercialisti e notai. Tra loro, però, c’è una ragazza, Daisy Grey, che sogna di diventare una cuoca e di aprire una locanda tutta sua. In occasione di un concorso culinario, per pura casualità, prepara dei biscotti davvero strani: non hanno il cacao al loro interno, bensì delle gocce di cioccolato che scrocchiano sotto i denti. Daisy non sa che quella ricetta cambierà non solo le sorti del concorso e della sua locanda, ma diventerà un vero e proprio mito. 

La 53esima Stagione Lirica di Tradizione di Jesi è realizzata dalla Fondazione Pergolesi Spontini, con il sostegno di Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo – Regione Marche; Soci Fondatori Comune di Jesi – Comune di Maiolati Spontini; Partecipante Aderente Comune di Monsano; Partecipante Sostenitore Camera di Commercio delle Marche; con il patrocinio del Consiglio Regionale delle Marche; con il contributo di REFRESH! Lo Spettacolo delle Marche per le Nuove Generazioni a cura del Consorzio Marche Spettacolo.

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