Jesi-Fabriano

Conoscere la lingua per integrarsi in società

Sono partiti i corsi gratuiti di italiano presso il centro islamico di Jesi, che ha messo a disposizione i locali ai docenti del Centro Permanente Istruzione Adulti. Un'insegnante ci spiega come funzionano

Wahbi Youssef, coordinatore di Al Huda Jesi

JESI – Hanno preso il via al centro culturale islamico Al-Huda di Jesi  i corsi gratuiti di italiano finanziati da un progetto europeo. La sala di via Erbarella coordinata da Wahbi Youssef, grazie alle docenti del Cpia (Centro Permanente Istruzione Adulti), sta dando la possibilità alle persone, di fede musulmana e non, di apprendere la lingua del Paese ospitante.

«Il fatto che la “location” sia una moschea – spiega Maria Morelli, una delle insegnanti – non significa che ci siano solo musulmani nel gruppo. Al contrario. Le donne di religione islamica, ad esempio, studiano tanto e molte di loro sono laureate. Con noi c’è una ragazza siriana laureata in ingegneria, poi donne marocchine e tunisine con laurea in giurisprudenza. Il gruppo che ha iniziato il percorso di studi è composto da donne di nazionalità e religione diversa. Molte di loro avevano incominciato a studiare la lingua a scuola ma avendo avuto bambini, non potendo accedere all’istituto ospitante con i figli, e non avendo nessuno cui lasciarli, si sono ritirate dai corsi. Qui intervengono le associazioni come quella islamica di Jesi , da tempo impegnata nel sociale e nell’integrazione sul territorio, che ci ha consentito di far accedere mamme e bambini nei propri locali per studiare. Lo stesso dicasi per altre associazioni come la Casa delle Culture di Jesi, che ci ha messo a disposizione due aule per gli studenti che possono frequentare solo la mattina. Speriamo di riuscire ad attivare anche il corso di livello A2 in tarda serata perché la sede della scuola chiude alle 20 e noi non riusciamo a far fronte alle richieste dei lavoratori che possono frequentare i corsi solo dopo questo orario».

Il Cpia è costantemente alla ricerca di locali per consentire a tutti gli interessati di apprendere l’italiano e meglio integrarsi nella società. Il progetto, come detto, è finanziato con fondi europei ed è rivolto ai cittadini di paesi terzi regolarmente soggiornanti, che hanno così la possibilità di studiare gratuitamente la lingua italiana.

«Il sogno della nostra preside Cuppini (ormai siamo una scuola autonoma, un Cpia indipendente con sede presso l’ Itis Volterra Elia di Ancona, che unisce le province di Ancona e Pesaro) – evidenzia ancora Maria Morelli – è quello dell’aula mobile, non legata dunque alle pareti di un istituto, con i docenti che si spostano sul territorio in base alle esigenze. Abbiamo corsi che si svolgono quasi per tutto l’ arco della giornata in diverse sedi. Negli anni passati il progetto è stato ospitato, ad esempio, anche presso lo stabilimento “Fileni”».

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