Jesi-Fabriano

Jesi, il Comune concede il lavoro da casa solo ai dipendenti vaccinati

Il lavoro in modalità agile, si specifica da piazza Indipendenza, non può essere considerato un’alternativa all’adempimento dell’obbligo vaccinale per determinate categorie di lavoratori

Il Comune di Jesi

JESI – Il lavoro in modalità agile non può essere considerato un’alternativa all’adempimento dell’obbligo vaccinale. A stabilirlo è il Comune di Jesi, che aggiorna il rispettivo regolamento per disciplinare l’attività dei propri dipendenti.

Va detto innanzitutto che vige l’obbligo vaccinale per alcune categorie di dipendenti pubblici, vale a dire per i lavoratori appartenenti ai profili professionali della polizia locale e degli asili nido, indipendentemente dall’età e coloro che alla data di entrata in vigore del DL 1 / 2022 abbiano compiuto 50 anni o compiano 50 anni successivamente a tale data.

Al momento, solo un dipendente ha scelto di non vaccinarsi, restando pertanto a casa. A segnalarlo è stato il vicesindaco Luca Butini in quanto la sua assenza all’Anagrafe ha contribuito a ritardare – stando a quanto comunicato in aula dall’assessore – il rilascio delle carte d’identità. «La modalità agile – rimarca il Comune nel regolamento – può essere concessa solo ai dipendenti che, essendo obbligati alla vaccinazione ai sensi delle citate disposizioni, abbiano rispettato i citati obblighi».

Sono stati definiti specifici indirizzi in merito al lavoro agile, da approvare previo confronto con la RSU e le organizzazioni sindacali, «tenendo conto della duplice finalità che tale modalità di esecuzione della prestazione lavorativa ha nel contesto del lavoro pubblico e privato e cioè, da un lato di conciliare i tempi di vita e di lavoro dei dipendenti e dall’altro, di migliorare la produttività del lavoro e quindi l’efficacia, l’efficienza e la qualità dei servizi e delle attività».

Si è stabilito infatti che la modalità agile di esecuzione della prestazione, come mezzo per far fronte all’emergenza sanitaria, non può essere concessa in modo generalizzato, ma solo in casi limitati, ovvero per i lavoratori fragili, nel caso di quarantena o isolamento fiduciario del dipendente, nel caso in cui per i figli minori del dipendente fosse stata disposta la didattica a distanza, nel caso in cui la situazione logistica dell’ufficio in cui sono presenti più dipendenti, non consente di mantenere la distanza minima di sicurezza di almeno un metro.

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