Jesi-Fabriano

Jesi, il comandante della Polizia Locale: «Restate a casa per arginare il coronavirus»

Sono quattordici le persone ricoverate all'ospedale Carlo Urbani risultate positive al tampone. Quattro di queste sono nel reparto di Rianimazione. L'appello delle istituzioni a evitare contatti e luoghi affollati

Cristian Lupidi, comandante Polizia Locale di Jesi

JESI – Sono quattordici, al momento, le persone affette da coronavirus ricoverate all’ospedale Carlo Urbani. Quattro di queste, sono in rianimazione, mentre le altre sono distribuite fra il pronto soccorso ed altre unità operative.

«Restate a casa». L’appello arriva anche dal comandante della polizia locale, Cristian Lupidi, che in diretta Facebook ha spiegato le direttive del governo, assicurando che «la macchina comunale non si ferma ed è a disposizione per chiarire dubbi e avere delucidazioni». Senso di responsabilità. Questo è ciò che ha invocato Lupidi rivolgendosi ai cittadini. «È il solo modo per battere questo virus».

La raccomandazione principale è appunto quella di restare in casa, evitando per quanto possibile luoghi affollati. Misura fortemente consigliata per le persone anziane con patologie. Ci si può muovere solo per comprovate esigenze lavorative, per situazioni di necessità (la spesa, ad esempio, una persona a famiglia) e per motivi di salute. Mantenere sempre la distanza di sicurezza di un metro. Locali e ristoranti chiuderanno alle 18, sebbene molti di questi abbiano deciso di chiudere a prescindere dalle direttive del governo. Tutti i servizi pubblici sono garantiti, i supermercati aperti così come le fabbriche.

Coronavirus vademecum

Anche il ct della nazionale italiana di calcio, lo jesino Roberto Mancini, ha chiesto ai suoi concittadini di restare a casa.

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