Jesi-Fabriano

Il Collegio Pergolesi si arricchisce di un centro diurno assistenziale per anziani

Il progetto prevede una struttura completamente in legno, i lavori affidati alla ditta Subissati. Costo 930 mila euro, tempi di realizzazione 180 giorni. La "mission": servizi di qualità e rispetto per gli ospiti

Collegio Pergolesi
La presentazione del progetto con Enrico Carrescia, Cesare Morganti, Andrea Subissati, fratel Tito Paba, Marialuisa Quaglieri, Catia Tombesi, Lando Pieragostini

JESI – Un nuovo padiglione, completamente in legno, andrà ad arricchire la struttura del Collegio Pergolesi dedita all’assistenza per gli anziani.

Enrico Carrescia
Enrico Carrescia

Una volta espletate tutte le procedure burocratiche, tempo 180 giorni e sarà disponibile, con i suoi 25 posti, nell’area verde che contorna la struttura esistente, per un costo di 930 mila euro finanziati attraverso un mutuo acceso dalla Congregazione dei Fratelli di Nostra Signora della Misericordia che gestisce già la residenza del Collegio.

La quale dispone di 67 posti letto disposti su tre piani, suddivisi in 47 alla casa di riposo, 20 autorizzati a residenza protetta, dei quali 12 convenzionati. Con 32 dipendenti.

Il progetto è quello per la realizzazione di un centro diurno assistenziale residenziale per anziani, ed è stato presentato questa mattina, 4 giugno, alla presenza dell’assessora Marialuisa Quaglieri, proprio al Collegio Pergolesi, da Enrico Carrescia, dirigente generale, fratel Tito Paba, superiore della comunità della Congregazione, dai rappresentanti della ditta Subissati, chiamata alla realizzazione, Cesare Morganti, responsabile del progetto, Andrea Subissati, responsabile commerciale, Catia Tombesi e Lando Pieragostini, architetti.

Fratel Tito Paba e l'assessore Marialuisa Quaglieri
Fratel Tito Paba e l’assessore Marialuisa Quaglieri

«È un centro – ha spiegato Carrescia – aperto per tutta la settimana, dal lunedì alla domenica, per non autosufficienti, con carrozzina o con lieve forma demenziale, ma non per gli affetti da Alzheimer, che si pone a sostegno del nucleo familiare il quale, disponibile a mantenere il proprio congiunto a domicilio, necessita però di un appoggio significativo nelle ore diurne, in via definitiva o temporanea».

La struttura si avvarrà anche di una collaborazione sperimentale nella gestione delle patologie della terza età per la quale si è dichiarata disponibile la Fondazione Montessori.

«La passione ci ha guidato – ha tenuto a precisare l’architetto Agostini – in tutta una serie di incontri. Punto di forza la presenza del giardino, anche a scopi terapeutici, l’accessibilità pedonale e veicolare, i servizi come la palestra, l’infermeria, il bagno assistito. L’utilizzazione del fotovoltaico, il portico e la loggia posteriore. Un progetto, insomma, perché tutto il meglio possa essere realizzato».

Non solo, perché la struttura «risponde a tutti i criteri di sicurezza – ha detto Andrea Subissati – ed è tecnicamente strategica. Ciò vuol dire che in caso di necessità, come le calamità naturali, può ospitare chi si trova in situazioni di emergenza».

E che si inserisce, come ha spiegato fratel Tito in un «polo di assistenza diversificata ma completa agli anziani. D’altronde il nostro carisma è lo spirito di fede, di sacrificio, di fraternità, di umiltà e di misericordia».

La “mission“, infatti, è sempre stata quella del rispetto per la persona anziana, salvaguardandone dignità e personalità, in collaborazione con personale altamente qualificato e motivato per offrire un ambiente consono a una vita serena. E con la “vision” di erogare servizi di qualità per soddisfare le esigenze degli ospiti e delle famiglie.

Marialuisa Quaglieri
L’assessora Marialuisa Quaglieri: «Un progetto molto importante»

«Un bel progetto – ha sostenuto l’assessora Quaglieri – molto importante per la città e il territorio. Dobbiamo sempre di più “pensare” a strutture che riescano a coniugare servizi e rapporti umani. Dove gli anziani si sentano tutelati, protetti, rispettati».

Per l’inserimento futuro degli ospiti la scelta sarà demandata a una speciale commissione che ne giudicherà l’idoneità.

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