Jesi-Fabriano

Città delle illusioni e della pace. Ecco Irene

Vincitore della prima edizione di Cineconcerto, Jonathan Soverchia di Castelplanio propone un lavoro ispirato alle "Città invisibili" di Italo Calvino. Coinvolti nel progetto anche i musicisti Daniele Teodosi, Alexandre Emanuel e Claudio Santoni

Jonathan Soverchia

MONTECAROTTO – Ha vinto lo scorso anno il premio come “Miglior Regia” al Cineconcerto di Montecarotto e quest’anno torna con un cortometraggio dal titolo “Irene”, prodotto in collaborazione con Subwaylab. Jonathan Soverchia, regista 35enne di Castelplanio, è diplomato all’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche ed in regia alla Nuova Università Cinema Televisione di Roma. È stato operatore di ripresa Rai, assistente alla regia e alla produzione in varie produzioni cinematografiche (Medusa, Rai Cinema, Warner Bros), reparto fotografia (Rai Cinema), oltre che regista di vari spot pubblicitari, videoclip, e cortometraggi. Per lui tanti riconoscimenti nei palcoscenici ufficiali e la collaborazione nel film “Italy in a day” di Gabriele Salvatores.

Soverchia, cosa propone quest’anno per il Cineconcerto?
«”Irene”, che è ispirato alle “Città invisibili” di Italo Calvino: è la città delle illusioni ma anche della pace. Tutti vorrebbero raggiungerla ma nessuno si azzarda a farlo, “Irene” va contemplata solo da lontano».

Molto attuale…
«Sì, cambiano gli interpreti ma gli errori sono sempre gli stessi, è ciò che è sempre successo nella storia dell’uomo cioè ripetere gli stessi errori».

“Irene” è un cortometraggio muto e musicato dal vivo, chi ti accompagna? «Cineconcerto è un concorso rivolto a cortometraggi muti e musicati dal vivo, una specie di selezione naturale. Mi accompagnano, come lo scorso anno, Daniele Teodosi, Alexandre Emanuel e Claudio Santoni. Sono musicisti molto in gamba».

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