Jesi-Fabriano

Ciao Mariya, riposa in pace

A Cupramontana oggi, 28 ottobre, i funerali della ragazza di 19 anni che era scomparsa all'inizio del mese. Toccanti le parole del parroco don Giovanni Rossi nell'omelia e quelle degli amici. L'urna con le ceneri trasferita al locale cimitero

L'urna di frassino con le ceneri di Mariya Iskra

CUPRAMONTANA – «Carissima Mariya, ti sei solo allontanata, non sei caduta nel nulla. Sei presente nel cuore di chi ti ama».

Don Giovanni Rossi, parroco del paese, con affetto si è rivolto all’urna chiara di frassino, abbracciata da rose bianche, con la foto vicina, che custodisce le ceneri di Mariya Iskra, la 19enne che si è tolta la vita e il cui corpo fu ritrovato proprio a Cupramontana, in un uliveto, il 13 ottobre scorso, dopo lunghe ricerche dal giorno della scomparsa – domenica 8 ottobre – scomparsa che aveva tenuto tutti con il fiato sospeso.

La chiesa di San Lorenzo era gremita, oggi, 28 ottobre, giorno del funerale. Familiari, gli amici delle ore insieme, quelli con i quali aveva frequentato il “Cuppari” di Jesi, diplomandosi proprio quest’anno. I professori. Il sindaco Luigi Cerioni, con la fascia tricolore. Lutto cittadino, la giornata odierna. E il maresciallo Luca Martarelli, comandante della locale Stazione dei Carabinieri, che aveva coordinato le ricerche e che si è speso sino alla fine. Sino alla tragica fine.

La benedizione impartita dal parroco don Giovanni Rossi

Don Giovanni Rossi ha intercalato la sua omelia sempre con “Carissima Mariya“, ma le sue parole non erano soltanto per lei. Erano per tutti perchè «ognuno di noi – ha detto – è sempre un mistero grande, unico, irripetibile e la vita è fragile ma preziosa. Dobbiamo averne cura, della nostra e di quella degli altri. E solo insieme possiamo farcela, farla crescere, non solo procrearla».

Il ricordo dell’amica Sara

Nel silenzio, il sacerdote ha parlato a tanti cuori riferendosi a «quel piccolo seme che tu sei stata e che porterà frutti se saremo coinvolti nell’educare per fornire motivi di vita e di speranza alle giovani generazioni».

Alla fine il ricordo degli amici per una ragazza «radiosa, dolce e volonterosa. Un raggio di sole. Ma con sofferenze e dolori che nessuno ha saputo comprendere appieno».

L’uscita dell’urna dopo il rito funebre, sullo sfondo il sindaco di Cupramontana con la fascia tricolore

L’amica del cuore Sara, con voce rotta dal pianto: «Mery, dovevamo fare tante cose insieme. Ti ho sempre visto come una sorella maggiore. Mi manchi. E Manchi anche a Franceso – il fidanzato, ndrche aveva iniziato ad amarti». L’urna è stata poi trasferita al cimitero ma presto sarà in Ucraina, terra d’origine della ragazza. Ciao Mariya, riposa in pace. Adesso.

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