Jesi-Fabriano

Chiusura Caterpillar, i vescovi marchigiani: «Economia che uccide la dignità dell’uomo»

«Va contrastata in ogni modo, sosterremo con tutti i nostri mezzi la difesa del lavoro» dice la Commissione Regionale per i problemi sociali e del lavoro della Conferenza Episcopale Marchigiana

Caterpillar di Jesi
Lo stabilimento Caterpillar di Jesi (Foto: Provincia di Ancona)

JESI – «La vicenda della Caterpillar è una vicenda emblematica di “una economia che uccide” la dignità dell’uomo anziché esserne al servizio, e pertanto va contrastata in ogni modo». A dirlo, sono i vescovi marchigiani. A nome della Conferenza Episcopale Marchigiana, la Commissione Regionale per i problemi sociali e del lavoro – nell’esprimere «la sua più ampia vicinanza e solidarietà ai tutti i 270 lavoratori della azienda Caterpillar Hydraulics Italia di via Roncaglia Jesi a seguito dell’annuncio che hanno ricevuto il 10 Dicembre dalla direzione aziendale di chiusura definitiva dello stabilimento entro il mese di Febbraio» – prende posizione.

«Per questo – è la richiesta- in primo luogo chiediamo ai responsabili della direzione di Caterpillar di rivedere la decisione di chiusura aziendale, dello stabilimento di Jesi. In secondo luogo chiediamo a tutte le istituzioni comunali, regionali e nazionali di prendere parte ed interessarsi a questa crisi industriale, probabilmente la più importante della regione Marche dopo quella di Fabriano».

La Commissione della Conferenza Episcopale regionale assicura: «Siamo vicini umanamente e spiritualmente a tutte le lavoratrici ed i lavoratori della Caterpillar, alle loro famiglie, alle piccole imprese che costituiscono l’indotto di Caterpillar; sosterremo con tutti i nostri mezzi la difesa del lavoro che hanno iniziato i lavoratori, anche partecipando fisicamente alle prossime manifestazioni pubbliche tramite i nostri uffici per la pastorale sociale e del lavoro presenti in tutte le diocesi».

Ricorda la Commissione: «Siamo a conoscenza che lo stabilimento di Jesi, appartenente alla multinazionale statunitense Caterpillar inc., ha rappresentato e rappresenta una eccellenza di qualità nella produzione di cilindri idraulici e che anche in quest’ultimo anno stava lavorando a pieno regime su tre turni giornalieri, e anche i risultati economici e di bilancio della Caterpillar non lasciavano presagire una decisione così drastica e così dura per i lavoratori e per il nostro territorio.

E poi ancora, «la Chiesa riconosce la giusta funzione del profitto, come primo indicatore del buon andamento dell’azienda: “quando un’azienda produce profitto, ciò significa che i fattori produttivi sono stati adeguatamente impiegati”. Ciò non offusca la consapevolezza del fatto che non sempre il profitto segnala che l’azienda stia servendo adeguatamente la società. È possibile, ad esempio, “che i conti economici siano in ordine ed insieme che gli uomini, che costituiscono il patrimonio più prezioso dell’azienda, siano umiliati e offesi nella loro dignità”.  È quanto avviene quando l’impresa è inserita in sistemi socio-culturali improntati allo sfruttamento delle persone, inclini a sfuggire agli obblighi di giustizia sociale e a violare i diritti dei lavoratori. (compendio della Dottrina Sociale della Chiesa nr. 340). Purtroppo con papa Francesco dobbiamo constatare che spesso “Il paradigma tecnocratico tende ad esercitare il proprio dominio anche sull’economia e sulla politica. L’economia assume ogni sviluppo tecnologico in funzione del profitto, senza prestare attenzione a eventuali conseguenze negative per l’essere umano (Laudato si’ nr 109)”. Riteniamo che “rinunciare ad investire sulle persone per ottenere un maggior profitto immediato è un pessimo affare per la società. (Laudato si’ nr 128)”».

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