Jesi-Fabriano

Chiaravalle, soldi dal fallimento della Manifattura. Sequestrati beni per 600 mila euro all’ex amministratore unico

Nel mirino della Guardia di Finanza di Ancona i conti dell'uomo nel periodo compreso tra novembre 2016 e dicembre 2017 e della compagna. Con quei soldi comprati un terreno nel Lazio e un'auto, ora sequestrati dalle Fiamme Gialle

CHIARAVALLE – Con i soldi della Manifattura Italiana Tabacco, già in fallimento (è stata dichiarata falllita nel 2017), si compra un terreno ad Ariccia e una vettura. Ora il sequestro di questi beni per un valore di 600 mila euro da parte della Guardia di Finanza ai proprietari, già indagati per il delitto di bancarotta fraudolenta prefallimentare: sono P.C., classe ’57, l’amministratore unico della società e la compagna D.L., classe ’62. I fatti risalgono al periodo temporate compreso tra novembre 2016 e dicembre 2017.

In sintesi, la sottrazione delle somme di denaro è stata fraudolentemente celata da fatture emesse da società di fatto riconducibili allo stesso amministratore e alla sua convivente attestanti prestazioni di servizio che, nella realtà, non sono mai state rese alla Manifattura Italiana Tabacco Spa (Mit): in sostanza, a fronte di pagamenti eseguiti dalla Manifattura, non vi è stata alcuna controprestazione della quale la società ovvero la massa dei creditori abbia potuto giovarsi.

Inoltre, l’analisi dei flussi finanziari estesa sui rapporti di conto corrente intestati alle società utilizzate per “drenare” indebitamente le risorse finanziarie della Manifattura ha permesso di rilevare che il denaro indebitamente sottratto è stato destinato a soddisfare esigenze personali degli indagati ovvero per l’acquisto, prima della dichiarazione di fallimento della Mit, di un terreno ad Ariccia (Rm) e di un’auto.

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