Jesi-Fabriano

Chiaravalle: in quel capannone non avrebbe mai dovuto esserci un asilo. Polemiche e domande che attendono risposta

Occorre accertare le responsabilità dei motivi per cui un locale non idoneo e in leasing ospitava un asilo con bambini di un anno. Genitori sul piede di guerra. Parla il legale della titolare

L'interno dell'asilo di Chiaravalle

CHIARAVALLE – E’ a norma quel capannone in via Che Guevara che da anni ospita asili nido e locali in cui vivono quotidianamente bambini piccoli anche di un solo anno di età? Chi ha autorizzato l’apertura dell’ attività di centro per l’infanzia? Sono queste le domande che sorgono dopo la denuncia di alcuni genitori che hanno ritirato i loro figli dal Il Bosco Incantato, asilo nido privato, aperto dal maggio scorso e che ospitava oltre 10 bambini.

Fino a qualche anno fa nel locale era attivo un altro asilo, Il Cestino dei Tesori. I genitori hanno sollevato la questione dopo aver constatato che la caldaia del locale era sempre stata guasta e il riscaldamento inesistente. «Pochi giorni fa la temperatura era di soli 12 gradi – hanno detto le mamme – per non  parlare delle cattive condizioni generali dell’immobile: pavimenti che presentano fessure e soffitti dove l’intonaco è compromesso in più punti che potrebbero rappresentare pericoli per l’incolumità dei bambini».

Molti genitori, pur dovendo rispettare rigidi orari di lavoro, hanno deciso di ritirare i bambini dall’asilo, criticando la titolare dell’attività ed addebitandole precise e pesanti responsabilità, ma evidenziando l’ottimo lavoro e la professionalità delle due giovani maestre che accudivano i bambini, mentre la titolare dice che le due insegnanti erano a conoscenza dei problemi e avrebbero fomentato i genitori.

L’avvocato Giulio Torelli, difendendo la titolare, aveva parlato della responsabilità che avrebbe avuto nella vicenda un ingegnere chiaravallese che avrebbe affittato la struttura pur sapendo che non avrebbe potuto farlo, essendo il locale di proprietà di una  società di leasing che di lì a poco avrebbe risolto il contratto di locazione finanziaria, come in effetti avvenuto. Sembra, quindi, che in quel capannone non avrebbe mai dovuto essere aperto un asilo. Perché si è giunti a tutto questo? I controlli delle autorità sono stati effettuati con perizia e con la cura che dovrebbe meritare una situazione in cui sono coinvolti dei bambini molto piccoli? Altre domande che attendono risposta.

 

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