Jesi-Fabriano

“Fino a quando ci portano via”, l’esordio letterario del chiaravallese Matteo Belluti

La provincia con tutte le sue sfaccettature è la protagonista del primo romanzo dell'autore. Pubblicato da Ventura Edizioni, il racconto ha tutte le carte in regola per essere definito un giallo

Matteo Belluti

CHIARAVALLE – Appuntamento letterario questa sera (2 dicembre) al centralissimo bar Piccadilly di Chiaravalle, ore 18, con Matteo Belluti, chiaravallese, autore del romanzo “Fino a quando ci portano via”. A dialogare con l’autore sarà Enrico Guida, libraio, cultore letterario e titolare del Mondadori Point Il Grillo Parlante.

Pubblicato da Ventura Edizioni, “Fino a quando ci portano via” può essere definito un giallo: la storia ruota attorno ad un omicidio e ad una indagine, con colpi di scena e finale a sorpresa. Ma “Fino a quando ci portano via” è anche la narrazione di un amore malato e di una amicizia tradita. Prima dell’incontro abbiamo parlato con l’autore, per chiedergli qualche curiosità sulla creazione e la costruzione del romanzo.

Matteo, come è nato questo libro?
«È nato come un racconto tantissimi anni fa, nel 2001. Con il tempo ho avuto modo di svilupparlo».

 

libro belluti
La copertina del libro

Nel libro utilizzi due canali narrativi, ci spieghi meglio?
«Si alternano capitoli scritti in terza persona in cui si raccontano gli sviluppi di una indagine su un omicidio e capitoli in cui, in prima persona, l’omicidio viene confessato». Il racconto può essere definito un giallo: la storia ruota attorno ad un omicidio e ad una indagine, con tanto di colpi di scena e finale a sorpresa. Ma “Fino a quando ci portano via” è anche la narrazione di un amore malato e di una amicizia tradita.

Hai tratto ispirazione da un autore?
«L’indagine viene raccontata secondo le regole dello statunitense Elmore Leonard: dialoghi reali e personaggi che si raccontano agendo. La confessione del colpevole è invece un racconto in prima persona che ricorda da vicino la tecnica utilizzata da Luigi Malerba nei suoi primi romanzi. Sullo sfondo, una provincia chiusa e asfittica, che amplifica ossessioni e ottusità».

Il titolo del romanzo riprende un coro della Biagio, quanto la provincia entra nel tuo libro?
«Il romanzo non riguarda il mondo del calcio anche se i personaggi principali sono tifosi di una squadra di provincia. La storia è ambientata a Villanova, ma è facile riconoscerci Chiaravalle».

Ci sono elementi autobiografici? «No, nessuno. Tra l’altro i protagonisti sono tutti abbastanza negativi».

 

Matteo Belluti
L’autore Matteo Belluti

Matteo Belluti, chiaravallese quarantenne, ha da sempre lavorato nel mondo della comunicazione e della parola scritta, ma questa è la sua prima prova narrativa ad essere pubblicata, almeno con il suo vero nome. Prima di arrivare nelle librerie fisiche e virtuali, il libro sarà presentato domenica in anteprima al Piccadilly, un bar e social club che ormai da tempo ha saputo cucirsi addosso un ruolo di attore primario nella vita culturale di Chiaravalle.

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