Jesi-Fabriano

Chiaravalle: la Manifattura Tabacchi deve vivere. La difesa di Enzo Giancarli, Luciana Sbarbati e dei cittadini

Gli operai lavoreranno da lunedì a mercoledì per non gettare via il tabacco già preparato. Poi si fermeranno, sperando che sia almeno attivato l’esercizio provvisorio per poter continuare a lavorare

Lavoratori della Manifattura e sindacalisti in assemblea
Lavoratori della Manifattura e sindacalisti in assemblea

CHIARAVALLE – «Perché stanno ancora in piedi aziende che hanno gravissime insolvenze, che non pagano gli stipendi ai lavoratori per mesi e mesi ed invece sembra ci sia una volontà precisa di far fallire la manifattura tabacchi, un’azienda che dopo periodi bui stava tornado a riveder la luce, aveva in cantiere contratti importanti con l’estero, ha sempre pagato puntualmente gli operai?».

I cittadini di Chiaravalle si stringono intorno agli 80 lavoratori della manifattura e difendono la storica fabbrica che oggi deve fronteggiare lo spettro del fallimento. «La manifattura è in salute – adombrano diversi chiaravallesi – e può far gola alle multinazionali che avrebbero interesse ad accaparrarsi del mercato italiano. Che sia questo il problema?».

Gli operai lavoreranno da lunedì a mercoledì per finire la lavorazione del tabacco che era già stato preparato per produrre sigarette, per evitare che marcisca e debba essere gettato via. Poi si fermeranno, sperando che sia almeno attivato l’esercizio provvisorio per poter continuare a lavorare.

Intanto da più parti giungono agli operai ed alla manifattura attestazioni di stima. Enzo Giancarli, consigliere regionale del PD, chiede al presidente Ceriscioli di attivarsi con i comuni coinvolti e il ministero per tutelare i lavoratori e mantenere viva la realtà produttiva. «È giusto che gli organi preposti facciano le loro verifiche – dice Giancarli – ma nel rispetto di ruoli e funzioni chiedo alle istituzioni di non lasciare sole le famiglie che vivono grazie alla Manifattura. In base alle dichiarazioni dell’amministratore unico, la società ha commesse in corso di definizione che garantirebbero all’attività produttiva di proseguire per diverso tempo. La Manifattura Tabacchi ha rappresentato, e rappresenta, per Chiaravalle e per larga parte del territorio della provincia un importante sito produttivo fin dalla metà del XVIII secolo. È vero che alla fine degli anni ’90 si è assistito ad un progressivo declino dell’attività, passata poi da una proprietà straniera ad un’altra senza risolvere mai completamente i suoi problemi produttivi e finanziari. Nel 2016 però – prosegue Giancarli – l’impresa ha ottenuto una procedura di concordato preventivo ed ha avviato un processo di ristrutturazione con la ripresa della produzione che ha portato anche l’interruzione dell’uso degli ammortizzatori sociali all’inizio del 2017». Anche l’onorevole Luciana Sbarbati, da sempre attiva nella difesa della fabbrica, sta seguendo attentamente la situazione.

 

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