Jesi-Fabriano

Chiaravalle: Capodanno all’insegna della solidarietà in parrocchia

«Ogni anno aumentano le partecipazioni e anche questa volta abbiamo fatto festa insieme», dice il parroco Don Giuseppe Giacani

Un momento della cena al cinema parrocchiale

CHIARAVALLE – «Ogni mattino, quando mi risveglio ancora sotto la cappa del cielo, sento che per me è capodanno. Perciò odio questi capodanni a scadenza fissa che fanno della vita e dello spirito umano un’azienda commerciale col suo bravo consuntivo, e il suo bilancio e il preventivo per la nuova gestione. Essi fanno perdere il senso della continuità della vita e dello spirito…Perciò odio il capodanno. Voglio che ogni mattino sia per me un capodanno. Ogni giorno voglio fare i conti con me stesso, e rinnovarmi ogni giorno. Nessun giorno preventivato per il riposo. Le soste me le scelgo da me, quando mi sento ubriaco di vita intensa e voglio fare un tuffo nell’animalità per ritrarne nuovo vigore». Antonio Gramsci scrisse questi pensieri l’1 gennaio 1916 sull’edizione torinese dell’Avanti e a Chiaravalle c’è chi ha scelto questa strada per celebrare la notte tra l’ultimo giorno del 2017 e il primo del 2018. Nel cinema parrocchiale, infatti, c’erano 145 persone a condividere tra loro la cena solidale organizzata dalla parrocchia di Santa Maria in Castagnola e che sta divenendo ormai una piacevole  felice tradizione.

«Ogni anno aumentano le partecipazioni – dice Don Giuseppe Giacani, parroco di Chiaravalle – e anche questa volta abbiamo fatto festa insieme ed abbiamo insieme atteso il nuovo anno con semplicità e sobrietà ma anche con gioia e allegria, accogliendo tanta gente e tante persone sole ma anche famiglie e giovani».

Il classico "trenino" tra i partecipanti alla cena parrocchiale
Il classico “trenino” tra i partecipanti alla cena parrocchiale

Erano davvero tanti insieme a tavola: c’erano famiglie e bambini, anziani e persone sole. Una bella festa con un menù gustoso e ricco proposto a soli 30 euro e poi musica, danze e la tombola finale. Daniela Orsetti, una delle volontarie che ha promosso la bella iniziativa, ha scritto e letto una simpatica poesia in dialetto chiaravallese per dare il benvenuto a tutti. “Me se slarga el core a vedevve assede ‘nte sti tavoli. Insieme è più bello, come cantano i bambini alla messa delle 10”. I versi di Daniela hanno caratterizzato la serata che è trascorsa in un’atmosfera piacevole e serena ed alla mezzanotte in tanti hanno stappato bottiglie di spumante e fatto un po’ di baldoria nel piccolo parcheggio vicino all’abbazia, rispettando comunque il divieto imposto da sindaco di non sparare botti e petardi. Tanti chiaravallesi hanno deciso di trascorrere la notte di Capodanno in casa, tra amici, allestendo cene casalinghe ma molti hanno optato per i ristoranti della zona e prima, all’ora dell’aperitivo, nei molti bar chiaravallesi che offrivano proposte gustose.

Il cenone da Clairvaux 54
Il cenone da Clairvaux 54

Interessante il menù proposto in doppia veste di carne e pesce da Clairvaux 54, piccolo ma caratteristico locale in via Leopardi dove si è registrato il tutto esaurito e dove la gente ha potuto apprezzare la musica proposta dal dj Sergio Recanatesi. Clientela variegata con i giovani che hanno poi proseguito la serata e la notte nei locali più trendy della zona, brindando fino a mattina al nuovo anno e scatenandosi in danze vertiginose. Piccolo record per il Piccadilly dei fratelli Giordano e Giorgio Canonico, storico locale cult di Chiaravalle. «Dopo 758 giorni consecutivi di apertura – sottolinea con ironia Giordano Canonico – il Piccadilly chiude per tutto il giorno di Capodanno. Qualcuno alla notizia ha detto: “Ma come, tenete chiuso tutto il giorno?”. Buon anno a tutte le persone comprensive!». Al Piccadilly, come auspicava Gramsci, tutti i giorni, da tempo immemorabile, è Capodanno!

 

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