Jesi-Fabriano

Cerreto d’Esi, trovato con eroina negli indumenti: i carabinieri arrestano un 30enne

L'arrestato rischia anche altre imputazioni tra le quali lesioni personali aggravata e resistenza e violenza a pubblico ufficiale

CERRETO D’ESI – Tenta di accoltellare un coinquilino e chiede l’intervento delle forze dell’ordine. Ai carabinieri intervenuti dichiara di averlo fatto perché gli era stata rubata della droga. Successivamente i militari lo trovano in possesso di circa 5 grammi di eroina, suddivisa in altrettante palline, presumibilmente pronte per lo spaccio. Arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti, si rifiuta di uscire dalla cella di sicurezza, andando anche in escandescenza, per essere condotto all’udienza di convalida. Quest’ultima, infatti, slitta di oltre un’ora per questo motivo. Alla fine, però, per il 30enne arresto convalidato e obbligo di firma. L’avvocato d’ufficio nominato, Andrea Rossolini, ha chiesto i termini a difesa per permettere al giovane di rintracciare il suo avvocato di fiducia, del quale ricorda solo il nome di battesimo.

I fatti

Arresto per droga nel Fabrianese. In manette un 30enne nigeriano, in possesso di regolare permesso di soggiorno, disoccupato. Ad effettuarlo i carabinieri della locale stazione, coordinati dai colleghi della Compagnia di Fabriano, diretti dal capitano Mirco Marcucci. Il giovane condivide l’abitazione con altri connazionali a Cerreto. Nella giornata di martedì 11 luglio, è il 30enne a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine.

Una pattuglia dei carabinieri giunge sul luogo della segnalazione e ricostruisce i fatti. In pratica, l’extracomunitario avrebbe tentato di accoltellare un connazionale perché quest’ultimo gli avrebbe rubato della droga. A dirlo è lo stesso 30enne. Dai controlli effettuati dai carabinieri, però, non vengono trovate sostanze stupefacenti. Raccolgono entrambe le versioni dei fatti, ricordando alla vittima delle lesioni personali aggravate di formalizzare la denuncia, qualora lo volesse. Il giorno successivo, 12 luglio, il giovane è rintracciato dai militari del Radiomobile nei pressi della stazione ferroviaria di Cerreto d’Esi. Viene fermato e controllato. Gli vengono trovate, nascosti fra gli indumenti, 8 palline contenenti eroina, 80 euro in contanti, un tablet e un telefono cellulare del quale non fornisce il codice di accesso. Si decide di procedere anche a una perquisizione domiciliare.

Giunti all’abitazione, i carabinieri scorgono un ragazzo noto per essere un assuntore di sostanze stupefacenti. Quest’ultimo avrebbe dichiarato di essere in attesa del 30enne nigeriano per l’acquisto di droga. Entrati nell’appartamento, nella stanza ad uso esclusivo da parte del 30enne, i militari rinvengono 3 rotoli di cellophane, due di stagnola e un frullatore elettrico. Materiale ed apparecchiature utili per il confezionamento, tutti sequestrati al pari dell’eroina. L’extracomunitario viene dichiarato in arresto con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e trattenuto nella cella di sicurezza della caserma di Fabriano. Una notte tranquilla, senza particolari problematiche.

Questa mattina, i carabinieri provano a farlo salire a bordo dell’auto per l’udienza di convalida fissata alle 10 al Tribunale di Ancona. Ma il giovane si è rifiutato affermando che voleva parlare con il suo avvocato di fiducia, di cui però ricordava solo il nome di battesimo e non il cognome. Non sono mancati i momenti di tensione, con il 30enne che rischia ora anche una nuova imputazione per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Comunque sia, alla fine, si riesce a partire in direzione di Ancona, per l’udienza slittata nel frattempo di oltre un’ora. Al termine della stessa, l’arresto è stato convalidato e disposto l’obbligo di firma alla Stazione dei carabinieri di Cerreto D’Esi. Chiesti i termini a difesa da parte del legale nominato d’ufficio, Andrea Rossolini. Il 30enne è tornato, dunque, in libertà in attesa dell’udienza fissata per il 5 ottobre prossimo. Oltre all’accusa certa di spaccio, l’extracomunitario rischia un’altra accusa per lesioni personali aggravate e, non è ancora escluso, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. 

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