Jesi-Fabriano

Caterpillar, in strada la protesta e una frase della Segre: «L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa»

Volantinaggio alla rotatoria fra viale del Lavoro e via Ancona, “occupata” per circa tre quarti d'ora. Traffico mai del tutto bloccato ma rallentato con consegna del messaggio alle auto in transito. «Caterpillar conceda tempo e favorisca la vendita»

Caterpillar alla rotatoria fra viale del Lavoro e via Ancona

JESI – Nella Giornata della Memoria, una frase della senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah – «L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa» – per tornare a sensibilizzare cittadini e territorio sulla propria vicenda. Ricordando: «La nostra lotta è la lotta di tutti». Questa mattina 27 gennaio, poco dopo mezzogiorno, sono stati una sessantina i lavoratori dello stabilimento Caterpillar di cui è stata annunciata la chiusura a portare la propria protesta sulla strada, con un volantinaggio all’altezza della rotatoria alla intersezione fra viale del Lavoro e via Ancona.

Caterpillar alla rotatoria fra viale del Lavoro e via Ancona

Per circa tre quarti d’ora, e sotto il monitoraggio delle forze dell’ordine, la rotatoria è stata “occupata” e il traffico, mai del tutto bloccato, è stato rallentato prima in entrata e poi anche in uscita dalla città fra i due rettilinei di via Ancona e viale del Lavoro. Ad automobilisti e automobiliste in transito, la consegna del volantino.

Qui, dopo la frase di Liliana Segre, si legge: «Caterpillar favorisca la vendita dello stabilimento di Jesi. Nonostante la disponibilità di acquisizione da parte di alcune aziende, la disponibilità dei Ministeri dello sviluppo economico e del lavoro di prendersi in carico eventuali trattative, Caterpillar ha ribadito che in data 24 febbraio procederà cinicamente e inviare le lettere di licenziamento ai lavoratori».

Evidenziano lavoratori e sindacati: «In un mese non si compra una fabbrica! Caterpillar conceda un tempo congruo, sospendendo la procedura di licenziamento per il tempo necessario affinché sia data la possibilità di un subentro nella proprietà, per salvare la fabbrica, i posti di lavoro e dare prospettive migliori al tessuto produttivo di tutto il territorio jesino».

La situazione appare ancora in stallo, in attesa di un secondo incontro sulla vertenza al cospetto del Mise, dopo la fumata nera seguita al primo del 21 gennaio. Potrebbero essere ancora più delle tre emerse ad oggi, le ditte interessate al sito di Jesi. Una di queste pare possa visitare lo stabilimento domani 28 gennaio.

Intanto dall’inizio di questa settimana i lavoratori, che oggi hanno manifestato con due ore di sciopero a cavallo dei turni, hanno bloccato il prodotto finito in uscita dalla fabbrica mentre si pensa a prossime ulteriori iniziative di mobilitazione.

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