Jesi-Fabriano

Caterpillar, il sindaco di Jesi scrive ai vertici: «Più tempo, c’è chi vuol rilevare immobile e dipendenti»

Lettera del sindaco a Kyle Price, general manager della Advanced Manufacturing Division della multinazionale, e all'ad di Jesi Chatain. Davanti alla sede di Ancona di Confindustria, chiamata a porre attenzione alla vicenda, manifestano i lavoratori

JESI – La lettera è indirizzata a Kyle Price, general manager della Advanced Manufacturing Division di Caterpillar, e a Jean Mathieu Chatain, amministratore delegato dello stabilimento di Jesi. Mittente, Massimo Bacci, «sindaco della Città di Jesi, dove è presente fin dal 1996 lo stabilimento della Multinazionale, con circa 200 dipendenti, specializzato nella produzione di cilindri idraulici per l’Azienda madre». La richiesta: più tempo rispetto alla scadenza del 24 febbraio per concretizzare una cessione del sito ad aziende, che pure ci sono, interessate ad acquisire la fabbrica di via Roncaglia e a mantenere i posti di lavoro.

Il direttore di stabilimento Caterpillar Chatain, a sinistra, a confronto con Tiziano Beldomenico, Fiom Cgil

Bacci scrive: «In questi 25 anni lo stabilimento Caterpillar ha rappresentato un modello di come una attività produttiva potesse entrare in simbiosi con il territorio, da un lato ricevendo tanto in termini di professionalità e competenze da parte delle lavoratrici e dei lavoratori, dall’altro restituendo condivisione attraverso progetti sociali e culturali. Insomma, mostrando – azienda e territorio – un reciproco forte senso di appartenenza. Per questo ha destato profondo sconcerto e incredulità l’annuncio, pochi giorni prima di Natale, della prossima chiusura dello stabilimento che, secondo dati pubblici e riconosciuti dalla stessa Caterpillar, rappresenta una eccellenza in termini di produttività».

Per Bacci: «Le modalità con cui questo annuncio è stato dato – in palese contrasto con qualsiasi normale relazione industriale e con il comune buon senso – hanno fornito di Caterpillar una immagine assolutamente non consona allo stile ed ai valori che l’Azienda dichiara di interpretare. L’attenzione mediatica che questa vicenda ha avuto in tutta Italia, attraverso interventi in Parlamento, al Ministero dello Sviluppo Economico, nella Regione Marche, rischia di porre Caterpillar in una posizione di oggettiva riprovazione sociale».

Massimo Bacci

Chiede quindi il sindaco: «Certo che si voglia assolutamente evitare che in Italia l’immagine di Caterpillar venga così offuscata, sono con la presente a chiedere che sia dato un segnale di apertura ed in particolare che venga dato ulteriore tempo – rispetto alla chiusura con conseguente licenziamento delle maestranze prevista per il 24 febbraio 2022 – per agevolare un passaggio di proprietà dello stabilimento. Vi sono infatti Aziende, di settori produttivi differenti, concretamente interessate a rilevare sia l’immobile che i dipendenti, consapevoli dell’alta professionalità che hanno acquisito e dunque del valore aggiunto che rappresentano per le loro produzioni. In questo contesto, anche in accordo con il Ministero dello Sviluppo Economico e della Regione Marche, sono certo che si potranno trovare, insieme al prezioso supporto delle organizzazioni sindacali, gli strumenti che consentano a Caterpillar di favorire in questa fase una piena riconversione industriale facendosi carico, come è giusto che sia, della formazione dei dipendenti che così sarebbero avviati verso queste nuove opportunità occupazionali. Resto fiducioso che terrà nella debita considerazione questa mia richiesta».

Tre, ad oggi, le aziende potenzialmente interessate ad avere fatto visita alla fabbrica jesina: la lombarda Duplomatic, una realtà del modenese operante a livello internazionale, una azienda metalmeccanica marchigiana. E nella mattina di oggi 3 febbraio, lavoratori e sindacati la loro mobilitazione l’hanno portata davanti alla sede di Ancona di Confindustria, chiamata a porre attenzione alla vicenda.

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