Jesi-Fabriano

Caterpillar, occupata la superstrada. L’azienda: «Disponibili a vendere»

Disponibilità a cedere ad acquirenti interessati fra i loro fornitori lo stabilimento di via Roncaglia altrimenti destinato alla chiusura. Lo ha comunicato l'azienda ai rappresentanti sindacali

JESI – Disponibilità a cedere ad acquirenti interessati fra i loro fornitori lo stabilimento di via Roncaglia, altrimenti destinato alla chiusura. Lo ha comunicato Caterpillar ai rappresentanti sindacali oggi – 13 gennaio – nell’incontro in videoconferenza in cui le parti, presente anche Confindustria, sono tornare a confrontarsi per oltre due ore. Al termine, dal presidio Caterpillar il corteo dei lavoratori si è spostato e ha occupato la vicina SS 76, nella carreggiata in direzione Roma, all’altezza dello svincolo Jesi Est, per una mezz’ora. La manifestazione, ordinata e pacifica, è stata monitorata dalle forze dell’ordine.

I sindacati, ha riferito il rappresentante nazionale Fiom Cgil Mirco Rota, hanno chiesto più tempo: l’incarico all’advisor internazionale incaricato da Caterpillar scade infatti il 23 febbraio, insieme alla procedura di mobilità che farebbe a quel punto partire i licenziamenti. Sul punto, la proprietà darà risposta ai sindacati fra qualche giorno, probabilmente il 21 gennaio. Intanto il 20 un primo imprenditore che ha manifestato interesse, una realtà lombarda, potrebbe essere in visita al sito di Jesi. Il 19 la protesta dei lavoratori si sposterà a Roma al Mise, che non si è ancora interessato alla vertenza.

Fim, Fiom, Film nazionali, spiegano: «Si è tenuto oggi l’incontro in modalità remoto tra la direzione Caterpillar e le organizzazioni sindacali a seguito della procedura di licenziamento collettivo e conseguente chiusura dello stabilimento di Jesi. L’incontro si è svolto solo pochi giorni dopo la presentazione da parte del sindacato di un ricorso per attività antisindacale (ex art. 28), da parte dell’azienda e che trova già nella data del 9 febbraio la prima udienza dibattimentale. Pertanto, abbiamo ribadito con estrema chiarezza che non solo non condividiamo le ragioni che hanno portato Caterpillar alla decisione di chiusura dello stabilimento, ma che inoltre chiediamo l’annullamento della procedura stessa».

«Caterpillar, nel confermare la sua decisione di chiudere lo stabilimento, ha dichiarato la disponibilità a cedere le attività e i lavoratori qualora si presentassero adeguati interessamenti industriali. In ragione di ciò avrebbe già individuato un Advisor per sviluppare quanto prima un lavoro di ricerca e di individuazione dei soggetti interessati. Di conseguenza abbiamo chiesto a Caterpillar una sospensione dei tempi della procedura di mobilità affinché l’Advisor possa avere il tempo adeguato per svolgere il lavoro di analisi e ricerca. Solo così si renderebbe efficace e credibile una ricerca di soggetti industriali con la finalità di mantenere in funzione lo stabilimento di Jesi. Su questo punto l’azienda, dopo lunga discussione, si è riservata una risposta già dai prossimi giorni. Inoltre, l’azienda ha voluto informare le organizzazioni sindacali che già nella giornata di giovedì 20 gennaio si terrà una visita da parte di un’azienda interessata allo stabilimento. Per questo motivo abbiamo convenuto di fissare un prossimo incontro già per il giorno successivo per conoscere eventuali esiti della visita ed un aggiornamento della situazione. Abbiamo invece respinto la richiesta dell’azienda di iniziare la discussione su tutti gli strumenti e/o azioni diversi dalla reindustrializzazione ritenendo prioritario l’obbiettivo della continuità produttiva del sito».

«Infine, abbiamo chiesto che anche Caterpillar, al pari del sindacato, chieda la convocazione di un tavolo presso il Mise affinché anche il ministero faccia assumere a questa vertenza un’importanza di livello nazionale e non relegata solo all’interesse delle istituzioni locali. A tal fine, mercoledì 19 gennaio si terrà un presidio di Fim Fiom Uilm alla presenza di tutte le lavoratrici e lavoratori a Roma presso il Mise».

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