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Castelplanio, alla scoperta del Sentiero del Granchio Nero

Successo di pubblico per il percorso naturalistico molto apprezzato negli ultimi anni. Soddisfazione dell'amministrazione che svela la novità in cantiere: il Museo Carlo Urbani

CASTELPLANIO – Oltre duecento partecipanti tra appassionati e famiglie si sono iscritti alla camminata “Alla scoperta del Sentiero del Granchio Nero” organizzata domenica 28 giugno dal Comune di Castelplanio, Pro Loco e Protezione Civile che ha fatto scoprire un gioiello naturalistico unico nel suo genere, ultimamente molto popolare grazie alle recensioni positive di portali web nazionali specializzati in percorsi naturalistici.

Dopo la partenza all’imbocco del sentiero in via Copparoni, nella frazione Macine di Castelplanio, dove la protezione civile ha consegnato mascherine e diviso i partecipanti in gruppi per evitare eccessivi assembramenti secondo le misure anti-Covid, si entra subito in mezzo alla vegetazione resa fresca dall’impluvio delle acque, in un mondo magico di cascatelle, laghetti, rapiti dalla bellezza del paesaggio circostante.
Una prima guida ha illustrato ai vari gruppi la differenza tra le piante del bosco fluviale e ripariale con specie arboree rare come l’ontàno bianco e specie floreali che vanno dal narciso all’orchidea selvatica, con imponente presenza del farfaraccio e di epatiche per arrivare alle beccalunga e all’ombelico di Venere. Giganti le querce secolari protette che punteggiano i due chilometri di passeggiata.

A circa metà percorso una seconda guida ha presentato il grande protagonista della giornata, il Granchio Nero (Potamon Fluviatile), che vive prevalentemente di notte andando a caccia di lombrichi, insetti, pesci e ghiande e quindi poco propenso a farsi vedere da eventuali curiosi. Una specie autoctona che vive in questo fosso umido da secoli che ha cambiato il suo comportamento negli anni e trova rifugio sotto terra un prossimità delle acque di vena.

Il Granchio Nero (fonte Pro Loco Castelplanio)

La camminata è terminata davanti il Palazzo Fossa Mancini, sede del Municipio, dove alcune guide hanno accompagnato i gruppi alla scoperta delle testimonianze medievali del capoluogo: la doppia cinta muraria, l’abbazia di San Benedetto dè Frondigliosi, la rocca del castello Zucchi-Gianfranceschi. La giornata è terminata con un rinfresco a base di prodotti tipici accompagnati da assaggi di Verdicchio delle cantine del territorio.

L’evento è stato ideato dal consigliere comunale Mirko Capriotti con la collaborazione dell’assessore ai servizi sociali e pubblica istruzione Ilaria Cascia.

Il Consigliere comunale Mirko Capriotti

«Simo orgogliosi delle presenze di oggi e di quelle delle settimane precedenti – afferma Capriotti – dove mediamente girano fino a 300 persone nei weekend. Possiamo dire che la scelta di investire in questo percorso negli anni passati è stata lungimirante grazie ai fondi del Comune e della Regione Marche».

Capriotti sottolinea che il turismo nelle Marche è legato all’enogastronomia e in Vallesina al Verdicchio, vino in continua trasformazione grazie al lavoro delle cantine locali che negli ultimi anni si sta imponendo sempre di più nel mercato nazionale e internazionale, numerosi i premi vinti e le reazioni positive dei maggiori stakeholder.
Novità in arrivo anche dal punto di vista culturale. «L”amministrazione comunale, con il sindaco Fabio Badiali – conclude il consigliere Capriotti –, sta lavorando per la costruzione del Museo Carlo Urbani che potenzierà l’offerta turistica e culturale di Castelplanio e farà da volano per aumentare la ricettività del capoluogo».

Il giro nel centro storico di Castelplanio

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