Jesi-Fabriano

Casa delle Genti, i numeri dell’accoglienza

Nei primi sei mesi del 2017 sono stati 163 gli ospiti della struttura dell'Asp in via Cascamificio a Jesi, 70 italiani e 93 stranieri. E fra gli italiani, la gran parte con alle spalle la separazione o complicate situazioni familiari

Il presidente dell’ASP Ambito 9, Sergio Mosconi ed il direttore Franco Pesaresi

JESI – Sono stati 163 nei primi sei mesi del 2017 gli ospiti accolti nel Centro di accoglienza per adulti senza dimora “Casa delle Genti “dell’Asp Ambito 9 in via Cascamificio a Jesi. Settanta di questi erano di cittadinanza italiana, 93 gli stranieri. E fra gli italiani ci si ritrova costretti a rivolgersi alla Casa delle Genti spesso dopo un matrimonio finito male: trenta su settanta infatti gli ospiti separati o divorziati. Sono alcuni degli elementi evidenziati dal rapporto semestrale relativo all’attività della struttura, affidata in concessione al G.U.S. (Gruppo Umana Solidarietà di G. Poletti- Onlus) previa gara d’appalto e in funzione dal dicembre del 2015.

Nel primo semestre del 2017 i 93 ospiti stranieri sono stati per i 2/3 originari di Paesi africani, quindi europei e asiatici. Nello specifico per il 72% provenienti dall’Africa, per 18% dall’Europa, per il 10% dall’Asia. La fascia d’età più rappresentata è stata quella fra i 31 e i 55 anni, costituita più da stranieri che da italiani. «Un dato significativo riguardante gli ospiti italiani- sottolinea il rapporto- è che spesso la condizione di senza fissa dimora è accompagnata da una difficile situazione familiare. Infatti 30 ospiti risultano separati o divorziati, 25 in cattivi rapporti con i familiari, 4 sono vedovi».

Il rapporto ricorda anche: «Il Centro organizza periodicamente attività laboratoriali con il volontariato e con professionisti per migliorare la struttura e rendere il periodo dell’accoglienza più piacevole, vedi le pitture murali e il laboratorio di falegnameria per la costruzione di scarpiere, fioriere, panchine e altro. Ogni anno si organizza una cena con il vicinato per stimolare una maggiore apertura della cittadinanza alla problematica del disagio adulto».

Il servizio della Casa delle Genti è destinato ad un massimo di 16 utenti di sesso maschile che abbiano raggiunto la maggiore età e si trovino nella condizione di “senza fissa dimora”. Nell’anno 2016 il Centro ha avuto un afflusso pressoché costante di persone accolte, tanto che i 16 posti presenti sono stati occupati per quasi tutto l’anno.

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Non sarà più l’Asp, cui la gestione ordinaria della struttura è affidata, ma il Comune, che ne è proprietario, ad occuparsi direttamente delle fasi di progettazione degli stralci e poi delle procedure per appaltarne l’esecuzione