Jesi-Fabriano

Cardinali: «Stiamo rubando la bellezza ai nostri giovani»

Intervista a Sergio Cardinali, direttore della Scuola Musicale “G.B.Pergolesi” di Jesi sui giovani e il mondo delle arti. La scuola jesina quest'anno festeggia quarant'anni con lo spettacolo “Il cerchio di gesso del Caucaso” di Bertold Brecht

Sergio Cardinali

JESI – Quarant’anni di musica, di storia e di passione per la Scuola Musicale “G.B.Pergolesi” di Jesi che festeggia con lo spettacolo teatrale “Il cerchio di gesso del Caucaso” di Bertold Brecht, in programma sabato 10 giugno, ore 21.15, al teatro Moriconi di Jesi. Ingresso libero. Il direttore della scuola jesina Sergio Cardinali, insegnante e genitore, ci racconta il mondo dei giovani con cui ha a che fare quotidianamente.

Mondo delle arti e giovani generazioni, cosa è cambiato?
«Stiamo rubando la bellezza ai nostri giovani, invece di esaltare le cose belle le stiamo togliendo. I ragazzi vivono in scuole brutte, in aule brutte, sono brutti i luoghi dove si incontrano, penso ad esempio ai centri commerciali. Io penso che in questo momento storico sia necessario puntare sulle cose belle, è compito dei genitori e della scuola puntare su questo».

Frequentare un corso di musica, di teatro, intendi questo quando dici che dobbiamo abituare i giovani alla bellezza?
«Sì, ma penso anche allo sport, alla scrittura, al mondo delle arti in generale. Mi è capitato di portare alcuni ragazzi a teatro, non sapevano minimamente come fosse fatto. Devono poter fare quello che amano, vanno stimolati, devono crescere con un obiettivo, un sogno, a prescindere se lo raggiungeranno o meno; la vita dei ragazzi deve essere ricca di stimoli e sta a noi darglieli».

Come si sentono i ragazzi di oggi?
«Invisibili. Mi è capitato di lavorare con le scuole e ho proprio chiesto questo. La risposta è stata che si sentono invisibili. Io questo essere invisibile lo percepisco osservandoli. A Santa Maria Nuova abbiamo portato in scena lo spettacolo “Il paese degli invisibili” con i ragazzi delle scuole, in quell’occasione si sono sentiti finalmente visibili».

Credi che la responsabilità di questo disagio stia anche nella velocità con cui è cambiata la società?
«Il mondo è accelerato improvvisamente: penso alle canzoni di oggi, le senti per tre mesi e scompaiono, oggi non riuscirebbero a sentire i Pink Floyd, le canzoni iniziano già con il ritornello perché devono essere rapide. Questo disagio non è colpa dei giovani, siamo noi che abbiamo cambiato la società e adesso il contatto con il virtuale per molti ragazzi è l’unica via. Se non li capisci poi è difficile trovare la chiave per tradurli: non lasciamoli vivere davanti a un computer, perché il primo messaggio forte che arriva te li porta via».

“Il cerchio di gesso del Caucaso” di Bertold Brecht
Lo spettacolo di sabato è ispirato al testo teatrale di Brecht e a un’antica leggenda orientale ripresa dall’autore e ambientata nel Caucaso. Parteciperanno studenti della sezione di Teatro e della sezione di Musica: In scena vedremo Andrea Anderlucci, Stefano Ballarini, Eleonora Dellabella, Rita De Rosa, Marta Dottori, Enrico Duca, Giada Lancioni, Maria Luce Merli, Cecilia Palombini, Stefano Piergigli coordinati alla regia da Michele Ceppi. Gli interventi musicali sono di Serena Stronati, Elisa Ciriacò, Riccardo Stronati, Chiara Santinelli, Sara Bonci, Virginia Barchiesi, Riccardo Bongiovanni, Alessandro Iencinella, Andrea Paladini, Tommaso Scarponi. Collaborazione tecnica a cura di Stefano Squadroni, Marco Santarelli, Michele Scaloni su progetto grafico di Stefano Ballarini.

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