Jesi-Fabriano

Capolavori degli anni Settanta a Palazzo Bisaccioni

Dal 30 giugno a Jesi "La densità del vuoto. Gli anni '70 dell'arte" a cura di Giancarlo Bassotti. In mostra, tra gli altri, le opere di Alviani, Calzolari, Pistoletto, Ben Vautier, Mimmo Rotella, Daniel Bauren, Joseph Kosuth, Joseph Beuys

A Jesi alcune opere di collezioni private per illustrare l'arte degli anni Settanta in Italia

JESI – Gli anni Settanta nel mondo dell’arte protagonisti assoluti della mostra che verrà inaugurata oggi, 30 giugno, alle ore 18 a Palazzo Bisaccioni in Piazza Colocci.

“La densità del vuoto. Gli anni ’70 dell’Arte”, un’esposizione preziosa e unica nel territorio che racconta sfaccettature, similitudini e differenze di molti artisti che hanno lavorato tra gli anni Sessanta e Settanta. Con questa esposizione, curata da Giancarlo Bassotti, la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi la sua attività espositiva questa volta con la collaborazione della Galleria d’Arte Gino Monti di Ancona, vuole dare uno spaccato di quelli che sono stati gli anni ’70 nel mondo dell’arte, analizzando il fenomeno dell’arte concettuale attraverso gli artisti che ne hanno fatto parte con la volontà di rendere lo straordinario fermento di ricerca che ha percorso quegli anni. Figure di spicco, outsider, personalità più isolate ma non per questo meno innovative portarono la scena artistica italiana, per la prima volta dopo molto decenni, a conquistare la ribalta internazionale.

«Il collezionismo privato ci fa venire in contatto con tesori inediti come quelli esposti – ha detto Bassotti, specificando che la Fondazione è l’unico contenitore culturale della città –  Gli anni ’70 sono il periodo più importante del secolo scorso perché ci hanno permesso di riflettere sull’arte e hanno influenzato gli anni a seguire; sono stato offuscati dal terrorismo che non ha fatto emergere come meritava l’arte contemporanea».

Una delle opere di Bartolini in mostra

In mostra anche le opere di Ubaldo Bartolini, artista marchigiano che vanta personali e collettive in gallerie e musei di tutto il mondo: «Questa esposizione vanta autori internazionali – ha detto l’artista, uno dei fondatori dell’Anacronismo -. Gli anni Settanta sono determinanti perché si è capito che l’arte poteva fare a meno dell’oggetto e puntare sull’idea: da qui le esposizioni con oggetti qualsiasi in funzione di un’idea. Arte povera infatti, significa arte priva di estetica».

Bartolini, Bassotti e Mauro Tarantino

Alcuni straordinari esempi saranno esposti a Palazzo Bisaccioni fino al prossimo 24 settembre. In mostra opere di Getulio Alviani, Pierpaolo Calzolari, Mario Ceroli, Michelangelo Pistoletto, Ben Vautier, Mimmo Rotella, Umilio Prini, Daniel Bauren, Joseph Kosuth, Gino De Domicinis, Claudio Cintoli, Ubaldo Bartolini, Joseph Beuys, Vettor Pisani, Alighiero Boetti, Enrico Castellani, Ettore Spalletti, Gilberto Zorio, Jannis kuonellis, Sol Lewitt, Hidetoshi Nagasawa, Luigi Ontani, Anselmo, Claudio Parmiggiani, Giulio Paolini, Eliseo Mattiacci. Visite guidate gratuite dal lunedì alla domenica 9.30-13 e nel pomeriggio 15.30-19.30.

Sempre nelle Sala di palazzo Bisaccioni da lunedì 3 luglio fino al 17 settembre, sarà allestita una mostra d’arte per la raccolta fondi a favore delle attività culturali e sociali del Premio Vallesina. A donare le opere è stato il critico d’arte professor Armando Ginesi.

Ti potrebbero interessare