Jesi-Fabriano

Canapa, la “bionda del mondo” che racconta il Novecento

Il Teatro Valeria Moriconi di Jesi ospita la mostra itinerante dedicata alla canapa di Donato Farro: «Nei primi anni del Novecento quella italiana era la seconda produzione nel mondo»

JESI – Una pianta dagli innumerevoli usi: la canapa sativa era molto utilizzata e l’Italia in un passato non molto lontano era il secondo paese al mondo per produzione.

Domenico Farro

Fino a domani Jesi ospita “Pikkanapa”, manifestazione dedicata alla canapa e al peperoncino. Per l’occasione il teatro Valeria Moriconi ospita la mostra della canapa: in esposizione le collezioni di Donato Farro e dei gemelli Domenico e Settimio Bernardini. Antichi telai, corredi decorati a mano, riviste e tanto altro, raccontano usi e costumi dell’Italia del Novecento: l’esposizione custodisce anche una rivista, dedicata al pubblico femminile e datata 1954 a cura del Comitato Nazionale Propaganda Canapa che aveva sede a Milano. Tante le curiosità: «Con la canapa si realizzavano abiti, lenzuola, corredo per la cucina che niente hanno a che vedere in termini di qualità con i prodotti che abbiamo oggi – spiega Donato Farro – Con la mia famiglia in Campania coltivavamo la canapa. In Campania c’era una grande tradizione: il terreno si presa molto bene a questo tipo di coltivazione, tanto che la Eletta Campana era considerata la bionda del mondo». Tra le curiosità: ombrelloni e sedie a sdraio da mare realizzate in tessuto di canapa, come pure gli interni dei pullman, corde da montagna, vele e corde per le imbarcazioni. «Poi la politica fece confusione e gli interessi della mafia hanno fatto il resto – continua Farro – Fatto sta che le coltivazioni sono diminuite e molte persone impiegato in questo comparto persero il lavoro. Anche a Roma questa tradizione era fortissima: esportavano in tutto il mondo, poi furono costretti a chiudere bottega».

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