Jesi-Fabriano

Cammino concluso, Andrea a Santiago de Compostela

L'arrivo sabato mattina dopo circa 800 chilometri dalla partenza avvenuta un mese fa a Saint Jean Pied de Port. L'emozione di fronte alla cattedrale e la cerimonia del Botafumeiro

Andrea Esposto al termine del Cammino

JESI – Il grande giorno è stato ieri, sabato 3 giugno, per Andrea Esposto, il cinquantenne jesino impegnato a pellegrinare sul Cammino di Santiago.

«Sono partito da O Pedrouzo – ci racconta dalla Spagna – insieme ai miei compagni di viaggio. A notte fonda per arrivare presto. Alle 10.00 del mattino eravamo alle porte di Santiago e già da lì, per me, è stato difficile gestire le emozioni».

Era quasi finita  dopo un mese esatto dall’inizio, ma la consapevolezza di essere a pochi passi dalla meta, dal punto d’arrivo del millenario Cammino, ti monta dentro pronta a esplodere, come lava in un vulcano.

«Dopo una sosta via di nuovo, verso la cattedrale e appena entro nella piazza mi arriva un pugno allo stomaco, il cuore si ferma e manca il respiro… la cattedrale con la sua maestosità, la sua storia e le sue energie mi travolge… mi inginocchio a terra, abbraccio lo zaino davanti a me e non riesco a trattenere le lacrime… ce l’ho fatta… 800 chilometri attraverso la Spagna, per essa e per ciò che rappresenta. E non è stato niente di impossibile. Si fa…».

Il primo pensiero corre, però, verso casa: «Video chiamata con mia figlia, ma le parole escono a fatica e singhiozzanti…».

L’arrivo, in contemporanea con una cerimonia commemorativa in ricordo di alcuni militari spagnoli, «così – dice soddisfatto Andrea – abbiamo avuto un’accoglienza d’onore con tanto di fanfara e parata militare».

Nella cattedrale un’altra sorpresa: la cerimonia con il Botafumeiro, l’incensiere più grande del mondo, del peso di una cinquantina di chili, fatto oscillare dai tiraboleiros, «altro momento coinvolgente ed emozionante». Immancabili le foto di gruppo, gli abbracci, le parole con gli altri compagni di viaggio, conosciuti, persi e ritrovati durante il Cammino.

«Ora ho tolto le vesti del pellegrino e sono a Finisterre. Arrivarci a piedi, per motivi di tempo, non mi sarebbe stato possibile, quindi mi godo due giorni di relax alla fine del mondo e domani, lunedì, incontrerò di nuovo a Santiago i vecchi amici del Cammino. Mercoledì il rientro a Jesi con il cuore colmo di ricordi».

Non solo. Ma anche con la Compostela,  la “carta”, redatta in latino, che certifica di aver percorso almeno 100 chilometri a piedi o a cavallo e 200 in bicicletta, e la concha de vieira, la conchiglia, simbolo stesso del Cammino. Andrea è partito una ventina di chilometri prima di Roncisvalle, l’inizio del Cammino francese, da Saint Jean Pied de Port. Ma l’importante è essere arrivati.

Buon rientro, Andrea.

 

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