Jesi-Fabriano

Calo demografico in città, il sindaco Bacci: «Se non ci fossero gli stranieri saremmo circa 38mila»

Il Consiglio comunale di Jesi
Il Consiglio comunale di Jesi

JESI – Le persone decedute nel 2017 sono state il doppio rispetto ai nuovi nati. Il sindaco Massimo Bacci è partito da questo dato per replicare all’interrogazione presentata oggi pomeriggio da Samuele Animali di Jesi in Comune in consiglio comunale. L’esponente del movimento d’opposizione ha posto l’accento sul calo demografico in città, chiedendo appunto all’amministrazione un parere in merito.

«La questione è da tempo sotto la nostra lente d’ingrandimento – ha assicurato il sindaco Bacci -. Il problema, purtroppo, è generalizzato. Riguarda tutta Italia. Abbiamo commissionato uno studio ad hoc, Jesi in Progress, dove si evidenzia che negli ultimi 14 anni la città ha registrato una modesta crescita demografica. Ciò è dovuto esclusivamente alla popolazione straniera. Nel periodo analizzato, infatti, sono aumentati di circa 3mila unità i residenti non italiani, mentre sono calati di oltre 2.100 unità quelli nati in questo paese. Ne siamo ben consapevoli».

Il primo ad aver sollevato il problema era stato Andrea Binci del Pd. «Nel Dup approvato qualche mese fa in Comune è interessante notare come il saldo naturale della popolazione a fine 2017 era di 40.083 abitanti, che aumentano a 40.210 se aggiungiamo il saldo migratorio (Immigrati-Emigrati). Purtroppo questo trend in discesa va avanti da tempo, tant’è che negli ultimi 5 anni Jesi ha perso 872 unità, compensate solo in parte dal saldo migratorio (+557). Nel 2017 il tasso di mortalità è quasi il doppio di quello di natalità in leggero aumento rispetto al passato. Una riflessione (senza polemiche) su questi dati demografici in città penso sarebbe utile anche per capire dove stiamo andando».

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